Il metano in Sardegna entro due anni non è solo un auspicio. “Faremo di tutto perché ciò avvenga”, ha dichiarato oggi Maria Grazia Piras, assessore regionale all’Industria, nel corso della conferenza “Legambiente per la Sardegna: laboratorio di innovazione energetica”.
“È vero – ha esordito l’esponente della Giunta -, siamo molto in ritardo, ma non possiamo permetterci di inunciarvi”. La Piras ha risposto così a chi considera sopravvalutato il contributo del metano per la riduzione di CO2″. E poi, “è giusto per i cittadini sardi che per trent’anni hanno pagato il loro vivere quotidiano più che nel resto d’Italia”.
Ma come si porta il metano entro due anni? “La risposta sono le infrastrutture leggere, minirigassificatori e depositi costieri, ovviamente meno costosi di un metanodotto”, ha spiegato. All’inizio il servizio coprirebbe i centri più importanti per poi diffondersi gradualmente ovunque. Sulle critiche mosse da Legambiente al Piano, Piras ha precisato che, “intanto finalmente ne avremo uno, e questo non è poco”, e che “il Pears (Piano energetico regionale, qui la sintesi) non è una soluzione per tutti i problemi dell’energia, ne affronta una parte fissando delle linee strategiche. Una volta che sarà approvato ed entrerà in vigore, sarà comunque migliorabile, sempre in evoluzione”.