McDonald, Nobel per la fisica: “Nelle miniere del Sulcis i segreti dell’Universo”

Nelle miniere del Sulcis i segreti più profondi della terra e forse anche dell’universo: una risorsa non solo per la comprensione di passato e presente, ma anche una chance in più per il futuro dell’umanità con un progetto che prevede la produzione di attrezzature e materiali utili nel campo della medicina. Il premio Nobel per la Fisica Arthur McDonald, professore emerito del Dipartimento di Fisica della Queen’s University di Kingston, in Canada, ha ricordato, nella sua lectio magistralis tenuta ieri all’Università di Cagliari, la miniera di Seruci, capitale internazionale del progetto “Aria”, il grande impianto destinato alla purificazione del gas Argon in corso di realizzazione nella miniera della Carbosulcis, uno studio che coinvolge 250 scienziati noti a livello mondiale e 60 istituzioni di 15 diversi Paesi.
“Per vincere un premio Nobel è necessario scegliere bene i propri collaboratori – ha chiarito McDonald – Per il progetto Aria, unico al mondo, siamo molto riconoscenti alla Sardegna, all’Università di Cagliari, alla miniera di Seruci e all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”.

La lezione, dal titolo “Understanding our Universe from Deep Underground”, ha riscosso grande successo, richiamando l’attenzione di numerosi studenti e docenti. Tema centrale: l’importanza dello studio dei neutrini e della materia oscura nella comprensione della nascita di stelle e galassie. “La scienza può essere un grande divertimento – ha detto il premio Nobel, sottolineando la curiosità che spinge anche i non addetti ai lavori a interrogarsi sull’origine e sull’evoluzione dell’universo – La perfezione delle leggi che regolano il tutto affascina e sorprende anche noi scienziati”.
“La rivitalizzazione dell’infrastruttura mineraria sarda – ha spiegato Cristiano Galbiati, responsabile dei progetti DarkSide e Aria – consentirà la produzione su larga scala di isotopi stabili utilizzati nella lotta al cancro e nella biologia molecolare”.

Soddisfazione da parte dell’Ateneo. “Oggi scienza e politica collaborano grazie a una realtà politica e imprenditoriale sarda illuminata che azzarda e scommette sulla cultura”, ha sottolineato la rettrice Maria Del Zompo.

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