Il rilancio del Porto Canale di Cagliari entra in una nuova fase. Al centro del tavolo convocato dall’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani – che si è svolto nella sala Dina Dore di via Roma – c’è l’urgenza di affrontare in maniera strutturale la situazione occupazionale e costruire un futuro sostenibile per il polo portuale.
All’incontro hanno partecipato, oltre all’assessore Cani, le assessore Desirè Manca (Lavoro) e Barbara Manca (Trasporti), il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana, il sindaco della Città Metropolitana di Cagliari Massimo Zedda, la presidente del Cacip Barbana Porru e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil.
«Il nostro obiettivo prioritario è dare ai lavoratori del Porto Canale una stabilizzazione, mettendo in campo azioni che siano propedeutiche alla risoluzione del problema occupazionale», ha dichiarato l’assessore Cani. «Dobbiamo avere la capacità di accogliere sia le attività industriali che il transhipment, senza che l’una escluda l’altra», ha aggiunto.
Sul fronte del lavoro, l’assessora Manca ha espresso piena disponibilità a intervenire per garantire la riqualificazione, ricollocazione e stabilizzazione dei lavoratori coinvolti. «Il nostro assessorato è pronto ad attivare percorsi di formazione mirati, costruendo un nuovo catalogo formativo e compiendo ogni iniziativa utile a tutelare i lavoratori del Porto Canale», ha affermato.
Anche l’assessora dei Trasporti ha ribadito l’impegno della Regione nel processo di ridefinizione del Piano Regionale dei Trasporti, che includerà specifiche strategie per lo sviluppo delle aree portuali. «Sarà nostra cura coinvolgere i soggetti presenti al tavolo nei futuri incontri territoriali legati al piano», ha assicurato.
Decisa la posizione della Cgil, che ha riaffermato il “no” allo spezzettamento della banchina e al cambio di destinazione d’uso dell’infrastruttura. Secondo il sindacato, il transhipment deve rimanere la vocazione principale del porto, accompagnato però da investimenti pubblici per aumentare l’attrattività e creare nuova occupazione. Cgil, Camera del Lavoro Metropolitana e Filt Cagliari hanno chiesto alla Regione e agli enti pubblici di sottoscrivere accordi con le aziende operanti nel porto, per garantire contratti collettivi nazionali adeguati alle mansioni previste. L’incontro ha portato all’impegno di convocare a breve nuovi tavoli tecnici per definire un piano di sviluppo coerente e condiviso.