Uber sbarca nell’Isola e spacca il fronte dei tassisti. Ma niente auto in più e prezzi inviariati

La rivoluzione Uber, con lo sbarco a Cagliari, Quartu e Olbia, ha appena ventiquattro ore di vita. Eppure il primo grande effetto l’ha già sortito: può dirsi spaccato il fronte dei tassisti, quella ‘lobby’ sembrata sinora monolitica e inespugnabile. Questo perché l’ingresso di Uber nell’Isola è avvenuto attraverso un accordo con alcune società di taxi già operative. Quelle con le licenze, per intenderci. E sono Radiotaxi Rossomori nel capoluogo sardo, Consorzio Taxiamico a Quartu e Stl taxi a Olbia. Ma prezzi e numero di auto non subiscono variazioni.

A Sardinia Post racconta tutto Ferdinando Caria che a Cagliari è il presidente dei Rossoblù, una delle due compagnia concorrenti: l’altra è Radiotaxi Quattromori, che infatti è rimasta fuori dall’accordo e ha annunciato la mobilitazione, visto che Uber, 14 anni di vita iniziati a San Francisco nel 2009, solo come nomea sposta le preferenze degli utenti. Il mito americano crea mercato da solo. Già oggi le chiamate dalla app Uber sono state tantissime.

Tuttavia non immaginatevi un’orda di nuove macchine a disposizione degli utenti di Cagliari, Quartu e Olbia, come invece accade nel resto del mondo dove Uber è attiva come piattaforma autonoma attraverso automobilisti privati, a cui basta una connessione Internet e una macchina per diventare tassisti. “Per ora – spiega Caria – chi chiama Uber da Cagliari viene connesso a itTaxi, la piattaforma di cui facciamo parte noi Rossoblù e le altre due società di Quartu e Olbia. Diciamo che al momento l’accordo con Uber nasce per lasciare meno spaesati i turisti esteri, i quali appena arrivano in Sardegna non devono cercare i numeri delle compagnie locali ma possono fare tutto dalla loro app Uber”.

Sardinia Post sentirà i responsabili di Uber in un’altro pezzo (che pubblichiamo nelle prossime ore). Ma intanto la dichiarazione di Caria sgombra il primo campo dai dubbi: chi a Cagliari, Quartu e Olbia prenota con Uber, pagherà la corsa come se salisse su un taxi con licenza. “Il tassametro resta quello”, sottolinea con onestà il presidente dei Rossoblù.

Insomma, lo sbarco di Uber in Sardegna è stato possibile perché non crea una concorrenza vera con tutto il settore dei tassisti, ma garantisce una spinta a una parte. Il regista di tutta l’operazione è stato infatti Loreno Bittarelli, capo nazionale di itTaxi, una delle piattaforme italiane del trasporto privato e a cui hanno aderito Rossobù a Cagliari, Taxiamico a Quartu e Stl a Olbia. (al. car.)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share