Turismo, persi 36mila posti di lavoro: penalizzate le donne, ora lenta ripresa

Meno 25.617 posti di lavoro negli alberghi e ristoranti. Il calo più drastico, secondo i dati dell’Aspal al 15 luglio 2020, tra tutti i settori economici travolti dagli effetti della crisi pandemica e del lockdown. Questi, sommati ai meno 11.025 del settore noleggi e servizi alle imprese (dove sono ricomprese tutte le aziende che forniscono servizi a quelle ricettive) diventano in totale oltre 36.600 lavoratori in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il dato totale delle assunzioni segna 161.505 nuovi contratti nel 2019, e 95.351 nel 2020: 66.154 assunzioni in meno (-41%), di cui oltre la metà nel settore turistico compreso l’indotto. A subire la perdita più pesante, come del resto nel dato generale delle assunzioni in Sardegna, sono le donne che stanno pagando più degli uomini le conseguenze della crisi. Dai grafici elaborati dall’Osservatorio del mercato del lavoro dell’Aspal emerge chiaramente che le assunzioni si sono ridotte maggiormente per le donne rispetto agli uomini, con un calo percentuale del 38 per cento per gli uomini, e del 43 per cento per le donne. Sul totale degli oltre 25.600 che non hanno ripreso il lavoro stagionale nel solo settore del turismo, inoltre, oltre la metà sono donne (13mila).

La buona notizia è la lenta ripresa cominciata nelle ultime tre settimane in esame (dal 22 giugno al 15 luglio): le assunzioni in assoluto riprendono per la prima volta il segno più, in soli 20 giorni. “Nelle prime settimane di luglio assistiamo ad un’accelerazione molto netta delle assunzioni: per la prima volta dall’inizio della crisi le assunzioni del 2020 sono superiori a quelle delle settimane corrispondente del 2019. Questo significa che la ripresa del mercato del lavoro è sempre più marcata e che alcune assunzioni rimandate nelle settimane precedenti si stanno finalmente concretizzando”, spiegano in una nota d’analisi gli esperti dell’osservatorio Aspal.

Sul fronte dell’età, tutte le fasce in esame hanno perso allo stesso modo, ma i più penalizzati sono stati gli over 64. Nelle ultime settimane tutte le fasce di età sono state caratterizzate da assunzioni superiori a quelle delle settimane corrispondenti del 2019, ad eccezione di quella tra i 15 e i 24 anni che continuano a presentare numeri inferiori a quelli del 2019.

Mar.Pi.

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