L’aumento dei costi per le merci in partenza e arrivo dalla Sardegna è destinato a continuare. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina che ha fatto schizzare alle stelle il prezzo del carburante e le successive proteste degli autotrasportatori, in vista ci sarebbero nuovi rincari.
Il motivo è sempre lo stesso, l’aumento del petrolio Brent. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Partito Democratico, Roberto Deriu: “Nell’arco degli ultimi tre mesi si è registrato per la terza volta un aumento della tariffa per l’imbarco dei mezzi di trasporto merci, che dal 4 aprile prossimo incrementerà ulteriormente di sessanta euro per le linee della Sardegna. Una batosta che si scarica interamente sulle aziende e sui lavoratori del settore, costretti a pagare tariffe sempre più alte per poter lavorare”.
Deriu per questo motivo ha presentato un’interrogazione all’assessore sardo ai Trasporti, Giorgio Todde: “Con la diffusione del Covid 19 degli ultimi anni e il recente conflitto bellico tra Russia e Ucraina – spiega Deriu – i lavoratori del trasporto merci hanno subito numerosi cambiamenti sull’organizzazione del lavoro, sia per quanto riguarda le disposizioni per contenere e contrastare la pandemia sia sul costo per l’imbarco dei mezzi stessi, sia vuoti che pieni, tuttora in fase di aumento a causa dell’andamento del costo del petrolio”.
Un progressivo rialzo dei prezzi che produce evidenti difficoltà alle aziende ed ai lavoratori del settore, già fortemente provati dalla pandemia. Motivo per cui, il Pd chiede a Todde “in che modo e in quanto tempo intenda intervenire per adeguare le tariffe per l’imbarco dei mezzi di trasporto merci”.
“La situazione non è affatto semplice – conclude Roberto Deriu –, senza interventi molte attività rischiano di chiudere. È necessario agire subito al fine di tutelare quelle aziende e quei lavoratori che oggi sono in grave difficoltà”.