Differenziare l’approccio tra residenti e visitatori nell’ambito dei trasporti. Con un punto fermo: il low cost rischia di danneggiare il turismo di qualità. La visione è stata delineata dall’assessore al Turismo della Giunta Todde, Franco Cuccuredu, durante un incontro organizzato dalle società di gestione aeroportuale della Sardegna, nell’ambito dell’evento “Airport Day” promosso da Asseroporti. L’assessore ha spiegato come il trasporto per i residenti debba essere garantito sempre “alle migliori condizioni possibili, anche di prezzo”, mentre per i turisti “non necessariamente deve essere a basso costo”.
L’assessore ha evidenziato la stretta connessione tra trasporti e turismo, e ha anticipato la possibilità di un’integrazione tra i due assessorati nell’ambito della riforma della legge regionale 1, che attualmente regola le competenze. Tuttavia, ha posto una domanda cruciale: “Che cosa deve fare il turismo?”, un settore che attualmente rappresenta una delle poche aree in crescita economica per la Sardegna. Le risorse generate dal turismo, ha sottolineato, sono essenziali per finanziare servizi fondamentali come la sanità e i trasporti, oltre a coprire spese fisse come quelle legate ai contratti del settore pubblico.
Un esempio concreto del legame tra trasporto e turismo, secondo Cuccureddu, è la città di Alghero, che ha visto un boom di presenze grazie alle compagnie low cost. Tuttavia, questo aumento non ha portato a un corrispondente incremento del reddito medio locale: “Ryanair ha reso Alghero una destinazione facilmente raggiungibile con voli a 29 euro, ma questo ha generato un turismo low cost, che influisce negativamente anche sull’offerta ricettiva, spingendo i turisti verso strutture meno costose come i B&b”.
L’assessore ha inoltre fatto notare che, nonostante l’immagine di destinazione turistica d’élite, la Sardegna è solo al dodicesimo posto in Italia per presenze turistiche, con un contributo del turismo al Pil regionale pari all’8%, ben al di sotto della media nazionale del 12%. “È necessario individuare un target preciso”, ha detto Cuccureddu, “per capire a che livello il sistema economico sardo inizi a guadagnare dai flussi turistici e a che punto, invece, la Regione e i Comuni finiscono per pagare per far trascorrere le vacanze ai turisti”.