Tiscali, sciopero in massa dei lavoratori: “Preoccupati, manca dialogo con dirigenza”

Forte preoccupazione e totale mancanza di dialogo con la nuova dirigenza: con queste motivazioni, il 7 dicembre, il 90 per cento dei lavoratori Tiscali ha scioperato per due ore, alla fine di ogni turno di lavoro. L’astensione dal lavoro ha fatto registrare un’adesione altissima. Secondo la Uilcom Sardegna, la nuova proprietà non parla con i sindacati, non ha presentato il piano industriale e non valorizza il personale sardo.

“L’assoluta assenza di dialogo con le organizzazioni sindacali e la gestione unilaterale, al limite della violazione delle contratto di riferimento – ha detto il segretario generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega -, hanno fatto crescere rapidamente la preoccupazione dei lavoratori per il loro futuro occupazionale portandoli ad una netta rivendicazione che rappresenta un chiaro segnale verso il vertice aziendale  affinché si riprenda insieme un percorso di condivisione, trasparenza e rispetto e non solo fatto di banali operazioni di facciata”.

La vertenza è iniziata subito dopo la fusione per incorporazione tra Linkem e Tiscali, avvenuta lo scorso agosto. La nuova proprietà guidata da Davide Rota, subentrato a Renato Soru (attuale Presidente), ha “completamente annullato tutte le forme di dialogo sindacale, prendendo una posizione incomprensibile ed antistorica”.

Continua Ortega: “Dopo 5 mesi, la nuova gestione della società dell’ad Davide Rota, non ha ancora presentato il piano industriale dettagliato che dimostri quali siano le azioni industriali per rilanciare la nuova Tiscali nel contesto delle telecomunicazioni. Riscontriamo invece un processo di annullamento delle professionalità ventennali dei lavoratori di Tiscali, mentre stanno spostando sempre più fuori dalla Sardegna tutti i ruoli dirigenziali della società. Tiscali non è un call center in outsourcing ma una società di telecomunicazioni ricca di conoscenze ed esperienze professionali che vanno valorizzate e non messe da parte. Le organizzazioni sindacali confidano in una risposta positiva da parte dell’azienda – conclude il segretario della Uilcom Sardegna -, in caso contrario affideranno anche alle istituzioni le loro richieste e preoccupazioni per il futuro occupazionale nell’isola”.

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