Il Tar del Lazio: “Nessun accordo tra le compagnie per il caro-traghetti”

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della compagnie di navigazione Grandi Navi Veloci e ha annullato la multa di 2,3 milioni di euro che nel giugno scorso era stata comminata dall’Antitrust. Con la stessa decisione erano anche state sanzionate Moby (5,4 milioni di euro), Snav (231.765 euro) e Marinvest (42.575 euro). In sostanza il Tar laziale ha escluso che le compagnie avessero “fatto cartello” per aumentare il costo dei biglietti, nella stagione 2011, sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres.

Secondo il Tar, l’autorità antitrust nel decidere le sanzioni non ha fornito elementi convincenti a sostegno dell’accusa di aver concordato le tariffe. Infatti, affermano i giudici amministrativi, “non è riuscita a dimostrare, nemmeno per presunzioni, la fondatezza delle sue tesi, ovvero che gli aumenti di prezzi praticati dalle ricorrenti siano stati l’effetto di una pratica concordata”. Sempre secondo l’Antirust, un indizio sull’esistenza del “cartello” derivava dall’intesa tra armatori che hanno costituito la Compagnia italiana di navigazione (Cin) per l’acquisto della Tirrenia. Ma anche su questo punto, a giudizio del Tar del Lazio, non c’è alcun riscontro.

A presentare la denuncia era stato l’allora presidente della Regione Ugo Cappellacci. Un atto che si accompagnò alla costituzione della “Flotta sarda” attraverso la Saremar che, in due anni, ha accumulato grossi debiti (proprio ieri l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana ha dato notizia dell’ammissione al concordato preventivo) e che alcuni mesi fa è stata condannata dall’Unione europea alla restituzione di undici milioni di euro ricevuti dalla Regione in quanto “aiuti di Stato”.

“Grande soddisfazione” per la decisione del Tar del Lazio viene espressa in una nota da Roberto Martinoli, presidente di Grandi Navi Veloci: “Ci auguriamo che essa – ha dichiarato – ponga la parola fine alle illazioni di coloro i quali accusavano le compagnie di navigazione di aver adottato comportamenti illeciti, ledendone gravemente la reputazione nell’opinione pubblica».

L’ex presidente Cappellacci ha reagito alla sentenza accusando i giudici amministrativi di “superficialità”. Sul piano procedurale il passaggio successivo potrebbe essere l’impugnazione della decisione davanti al Consiglio di Stato.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share