Le microimprese domestiche sarde possono crescere. Se ne parla giovedì 12 dicembre a Orotelli (alle 15,30 nella sede Gal Barbagia) nell’incontro pubblico “L’impresa domestica di produzioni agroalimentari tipiche e tradizionali. L’esperienza in Sardegna del Fatu in domo, un modello di sviluppo locale da replicare”.
L’evento è promosso dall’Amministrazione comunale, dal Gal Barbagia, dall’impresa sociale Studio e progetto 2, e dall’associazione culturale e di promozione sociale Sa Mata, l’albero delle idee che in Sardegna e in Sicilia anima il progetto Fatu in domo. Altri sette i comuni coinvolti oltre Orotelli: Ottana, Oliena, Orgosolo, Orani, Mamoiada e Fonni.
Aprono l’incontro Tonino Bosu, sindaco del Comune di Orotelli e Paolo Puddu, presidente Gal Barbagia per i saluti istituzionali. Ad animare l’incontro l’antropologa Veronica Matta che illustrerà la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici e tradizionali con la sicurezza alimentare delle microimprese domestiche, che generano economia e strategie contro lo spopolamento.
Secondo l’antropologa “Fatu in domo propone un nuovo modello del fare impresa sostenibile, buono e giusto. Nello scenario domestico che da qualche anno abbiamo preso in riferimento in Sardegna, possiamo affermare di assistere ad un incremento del lavoro indipendente e di autoimpiego, svolto appunto all’interno delle mura domestiche”.
Dice il sindaco Bosu: “Il progetto Fatu in domo ci ha entusiasmato, consapevoli della forte identità agroalimentare della Barbagia, un modello di fare impresa in casa che delinea un percorso per sperimentare politiche territoriali sostenibili”.
Per Puddu si tratta di “un incontro formativo a sostegno dello sviluppo locale che potrà essere d’aiuto per tutti coloro che desiderano avviare la propria impresa domestica in modo sostenibile” mentre per Perseu è “un’occasione per apprendere soluzioni per i nostri territori e anche per illustrare quali saranno gli ambiti finanziati del Gal Barbagia nella programmazione 2023/2027”.