Sulcis, i sindacati lanciano la mobilitazione. Con le vertenze aperte in ballo investimenti per oltre un miliardo di euro

I sindacati suono la sveglia per il Sulcis: in ballo investimenti per quasi un miliardo di euro e migliaia di posti di lavoro tra diretti, indiretti e indotto. Per questo motivo ieri mattina le segreterie regionali di Cgil Cisl Uil hanno riunito il coordinamento industria unitario per esaminare lo stato dell’arte del comparto in Sardegna e in particolare la grave situazione nella quale versa l’insieme del polo industriale sulcitano e le storiche vertenze in corso. Tutta la vertenza ruota attorno a un nodo da sciogliere che si chiama energia. Perché tutte le crisi industriali sono state generate dai costi dell’energia necessaria per far funzionare gli impianti.
E oggi i costi dell’energia, come scrivono i sindacati, “non consentono al sistema produttivo della Sardegna di essere messo nelle condizioni di competere, attrarre investimenti, ritornare ad essere un driver di sviluppo”.

Per i sindacati la risposta va ricercata nella “realizzazione di un mix di produzione energetica che contempli l’infrastrutturazione complessiva del sistema di distribuzione energetico
 regionale e la concomitante valorizzazione dell’insieme delle rinnovabili, dell’idrogeno, del metano, delle biomasse nella produzione di energia necessaria a riportare i costi energetici all’interno del sistema nazionale garantendo nel contempo il mantenimento dell’autonomia della regione nella produzione energetica”.

Le vertenze in corso portano appresso investimenti e risorse che viaggiano intorno a un miliardo di euro. C’è il progetto Litio della Glencore che vale 300 milioni, quello di Eurallumina che ne vale 300 poi Sider Alloys che porta appresso circa 200 milioni. Non ultima, la partita del Just transition fund che per il Sulcis ha messo a disposizione oltre 300 milioni di euro. A preoccuparsi per il futuro ci sono anche i lavoratori della centrale Grazia Deledda dell’Enel.
“Cgil Cisl Uil ritengono indispensabile che il Governo regionale e nazionale – scrivono i sindacati -assumano quale priorità raggiungere in tempi brevi questo obiettivo e lavorare congiuntamente e unitamente alle forze sociali”. Quindi l’avvio di un percorso per sostenere le vertenze in corso e rilanciare il settore economico del territorio. “Questo percorso richiederà la partecipazione e il protagonismo dei lavoratori, diretti e delle aziende degli appalti, che saranno chiamati ad accompagnare i momenti decisivi della vertenza – concludono – con adeguate iniziative di lotta e di mobilitazione, decise e organizzate in stretto rapporto tra tutti i livelli confederali e di categoria del sindacato”.

(Foto d’archivio)

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