Stagione record per il prezzo del latte. Salvini gioisce e i pastori lo zittiscono

Arrivano buone notizie dal mondo pastorale per quanto riguarda il prezzo del latte, oggetto di una lunga vertenza portata avanti dai pastori sardi, sfociata spesso in azioni di lotta, che ha investito la politica sarda e nazionale. Secondo quanto riporta la Lega delle cooperative, il prezzo è arrivato a 1,09 euro al litro permettendo così una boccata di ossigeno ai tantissimi produttori. Immediata la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, e del collega, Gianmarco Centinaio che, quando la battaglia del latte aveva raggiunto il culmine, si trovavano al Governo il primo nel ruolo di vice premier e ministro dell’Interno e il secondo (attualmente sottosegretario) come ministro delle Politiche agricole. I due esponenti del Carroccio hanno tentato di intestarsi il successo, mossa non gradita, però, ai pastori che hanno frenato i due sostenendo che “non hanno nessun merito”.

Il report elaborato dalla Lega delle cooperative fotografa l’andamento di un settore che produce ogni anno oltre 300 milioni di litri di latte, garantisce occupazione a 40 mila addetti, con un fatturato di 400 milioni di euro. Nel 2019 il mondo delle cooperative è riuscito a pagare il latte a 0,94 euro, mentre nel 2020 il prezzo del latte è stato pagato a 1,09 centesimi per gli aderenti a Legacoop e a 1,03 alle coop non aderenti. A ricostruire gli altri aspetti della vertenza il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori. “Quando si parlava di latte pagato a 60 centesimi, quella campagna l’abbiamo chiusa a 0,94 oggi la stiamo chiudendo a 1,09 – ha detto Atzori -. Quella vertenza ha chiamato tutti in causa, anche il mondo della cooperazione che aveva meno colpe ma ha aperto gli occhi per migliorare la situazione. Abbiamo condiviso quella protesta perché il prezzo del latte era veramente baso così come quello del formaggio”.

Salvini e Centinaio hanno sottolineato che quando pastori e industriali furono convocati al Viminale, “qualche osservatore e politico di sinistra sosteneva che una cifra simile sarebbe stata impossibile. Invece proprio quell’intervento, a cui seguì un decreto, è stato un passo fondamentale per ottenere il risultato di cui parliamo adesso. Alla faccia di chi, anche recentemente, ha continuato ad attaccare la Lega. Noi, alle polemiche preferiamo i fatti. Ora il nostro compito è continuare a vigilare nell’interesse di tutta la filiera. La straordinaria Sardegna è nel nostro cuore: volere è potere”.

A stretto giro è arrivata la replica del movimento ‘Pastori sardi senza bandiera’ che attraverso le parole del portavoce, Gianuario Falchi, ha frenato le gioie dei due leghisti: “Non c’è più spazio per prendersi i meriti riguardo il prezzo del latte. Caro Salvini hai proprio ragione che è merito tuo il prezzo del latte ma non quello delle coop, piuttosto quello degli industriali che è 0,85 centesimi e non un euro. È proprio merito tuo e del tuo Governo ‘giallo-verde’ (e quelli dopo non ne parliamo) che a maggio 2019 non avete voluto concludere i tavoli che avrebbero dovuto scrivere delle regole per tutti e forse oggi avremmo il latte degli industriali pagato come quello delle coop”.

Parole dure che si soffermano anche su altro aspetto della vicenda: “Visto che parliamo di meriti dovresti anche prendere i meriti di quelle mille denunce ai poveracci, a cui garantivi il massimo rispetto e la massima tutela al momento della protesta, che tu stesso da ministro consideravi una protesta giusta. Complimenti a tutti – prosegue Falchi – perché da come leggo siete stati tutti bravi, come sempre: peccato però che manchino i ringraziamenti a chi li merita veramente, ovvero tutti quei pastori che per giorni hanno buttato il loro latte per terra e fatto conoscere al mondo intero il proprio problema e si sono caricati di denunce”.

Infine, Gianuario Falchi ricorda al leader della Lega che “la gente non era stupida prima, quando sei sceso in campo per risolvere i problemi, e non è stupida oggi che dici di averli risolti. Prova a tornare indietro a maggio 2019 e verifica cosa hai fatto veramente e fatti dire a quanto è pagato il latte dei pastori che versano agli industriali oggi e lo scorso anno. I sardi non dimenticano”.

M. S. 

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