Di nuovo davanti ai cancelli. La vertenza dei lavoratori della Sider Alloys, l’azienda che ha rilevato gli impianti per la produzione di alluminio primario dall’Alcoa, riparte da Portovesme con una giornata di sciopero convocata per domani mattina a partire dalle 7 davanti all’ingresso della fabbrica.
A far scoppiare il caso, come scrivono in una nota i segretari di Fiom, Fsm e Uilm, il ritardo nel pagamento degli stipendi. «Dopo il mancato pagamento del welfare, del fondo pensione, della sanità integrativa – scrivono -, adesso c’è anche il ritardo nel pagamento degli stipendi, ed il licenziamento delle lavoratrici della mensa in conseguenza del mancato pagamento degli appalti». Mobilitazione e stato di agitazione dichiarati al termine dell’assemblea che si è svolta venerdì mattina e a cui hanno partecipato i lavoratori della Sider Alloys e della Gms.
«Tra gli altri argomenti, si è messa in evidenza la grave crisi che investe la società Sideralloys – sottolineano i sindacati – in conseguenza del mancato rispetto del rilancio della fabbrica. In attesa di una auspicata e urgente convocazione al Mimit, si è discusso dell’inesistente piano industriale, che costringe lavoratrici e lavoratori a vivere nell’assoluta precarietà». La richiesta principale che arriva dai sindacati riguarda il piano di rilancio dell’intero compendio industriale che, sino alla fermata avvenuta nel 2012, produceva alluminio per pani e billette di prima qualità. Poi dopo la fermata e la mobilitazione dei lavoratori, il piano di rilancio con l’ingresso della Sider Alloys e il programma di investimenti che ha visto entrare, nella compagine azionaria, anche il Governo attraverso Invitalia.
«Da una parte si chiedono finanziamenti a garanzia pubblica, dall’altra si proroga la cassa integrazione ordinaria e non si pagano gli stipendi dovuti ai lavoratori, nei tempi previsti – scrivono i sindacati -. Nella stessa assemblea è stata evidenziata la gravissima in cui si trovano le lavoratrici della mensa, le quali hanno ricevuto il benservito dall’azienda di appartenenza, in conseguenza del mancato pagamento dell’appalto della mensa. Una situazione intollerabile, che deve essere assolutamente superata». Proprio per questo motivo i sindacati sollecitano un intervento del Governo con la convocazione del tavolo della crisi. E per domani hanno dichiarato lo sciopero con presidio davanti ai cancelli a partire dalle 7. Il primo passo di una mobilitazione più ampia che la settimana prossima riguarderà i metalmeccanici di tutto il territorio.