Sider Alloys, 200 operai al lavoro. I sindacati: “Non lasciare indietro nessuno”

Prime colate dalla fonderia mentre prosegue il revamping dello stabilimento di alluminio primario Sider Alloys a Portovesme, nel Sulcis. Il punto della situazione è stato fatto oggi in un incontro tra i sindacati e l’azienda. Attualmente al lavoro ci sono circa 120 operai fra appalti e Sider Alloys a cui vanno aggiunti altre 80 unità delle dita esterne già da lunedì. Nelle prossime settimane poi ci sarà un ulteriore ingresso di lavoratori poiché tra dicembre e fine gennaio arriveranno gli ingegneri cinesi per completare la sala elettrolisi, cuore dello smelter.

“L’azienda ha comunicato che il piano industriale da 180 milioni non è più sufficiente in quanto i costi sono ulteriormente aumentati a oltre 250 milioni di euro quindi si è in attesa nelle prossime settimane che l’ulteriore finanziamento venga garantito dallo Stato – fa sapere Rino Barca della Fsm Cisl -. La settimana prossima verranno inseriti nell’organico ulteriori quattro unità per fonderia e servizi ausiliari”. “Abbiamo chiesto all’azienda che vogliamo visitare i reparti e verificare lo stato di avanzamento dei lavori – spiega Renato Tocco della Uilm -. Ci aspettiamo che una grossa fetta dei 400 operai ancora fuori, tra diretti appalti, possano presto rientrare nelle aziende. Per noi nessun lavoratore deve rimanere a terra ma occorre trovare una soluzione che sia prepensionamento e rientro a lavoro”. Affrontato quindi anche il problema dei potenziali aventi diritto per l’accompagnamento alla pensione. “Si è fiduciosi che a breve venga riconvocato il tavolo all’assessorato al lavoro dopo le dimissioni di Alessandra Zedda – conclude -. Stiamo cercando di poter attivare un incontro con la ministra del Lavoro Calderone per poter affrontare sia il problema della mobilità e del possibile utilizzo del prepensionamento”.

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