“È una disfatta della pubblica amministrazione regionale”. Prosegue il botta e risposta tra Coldiretti e l’amministrazione regionale sui ristori stanziati per la siccità che nel 2017 aveva devastato coltivazioni e messo in ginocchio le aziende agricole, arrivati solo in parte. L’organizzazione di categoria replica alla titolare dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, e ai vertici di Laore e Agris che in audizione alla commissione del Consiglio regionale, nei giorni scorsi, hanno dato le cifre del monitoraggio sugli indennizzi.
“È normale che 22.603 imprenditori agricoli presentino per il 75 per cento delle domande di indennizzo sbagliate, nonostante l’assistenza della stessa Laore?”, si chiedono i vertici di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba, in una nota. E ancora: “Non si capisce come si possa esprimere soddisfazione per la bocciatura di 17.254 pratiche su 22.603, con una spesa di appena 14 milioni sui 38 previsti nel 2017 – incalzano presidente e direttore – quando la stessa amministrazione certificava danni alle aziende in tutto il territorio regionale, variabili tra il 70 per cento per colture in asciutto, al 40 per cento delle irrigue”.
L’associazione agricola ricorda anche che quelle domande “erano state ritenute irricevibili a causa di errate protocollazioni da parte degli uffici e che la stessa Coldiretti era intervenuta per ritrasmettere molte domande”. “Ci saremmo aspettati – concludono Cualbu e Saba – che l’assessora all’Agricoltura potesse rappresentare gli interessi degli agricoltori sardi e non di un’amministrazione pubblica che lascia, per cinque anni, che stanziamenti residui pari a 25 milioni di euro non vengano re-immessi immediatamente in un tessuto produttivo molto sofferente”.