“La Sardegna è la regione con più presidi slow food, l’agricoltura e la pastorizia sono in crisi, ragion per cui la promozione dei prodotti locali sarebbe un ottimo viatico per risalire la china. Invece al Salone del gusto ‘TerraMadre’, evento che a Torino raccoglie migliaia di espositori e visitatori, la Regione era assente”. La denuncia arriva da Enzo Cugusi, presidente del circolo dei sardi nel capoluogo piemontese, intitolato ad Antonio Gramsci.
I presidi slow food, letteralmente ‘cibo lento’, sono delle piccole centrali di lavoro in cui si recupera l’autenticità dell’enogastronomia. Si tratta di una resistenza applicata al mangiare e al bere bene. In occasione del Salone del gusto, l’associazione guidata da Cugusi ha organizzato un incontro coi produttori del Fiore sardo, il celeberrimo formaggio che ha il suo cuore a Gavoi, in Barbagia, ed è un “presidio slow food della prima ora”, per dirla con le parole di Cugusi.
“L’evento – spiega ancora il presidente del circolo dei sardi a Torino – ha permesso di far conoscere la storia e il ciclo produttivo del Fiore sardo, un processo tramandato da secoli” e che si è potuto gustare attraverso “gli assaggi del formaggio dal gusto deciso”. Dice ancora Cugusi: “Per Slow food c’era il coordinatore regionale Raimondo Mandis che ha partecipato all’iniziativa insieme alla stampa specializzata e ai soci del gruppo d’acquisto solidale ‘Kent’annos’ che ha proposto un paniere di 40 prodotti provenienti dall’ agricoltura biologica sarda”. Finestra aperta anche sul valore nutrizionale del Fiore sardo dei pastori attraverso le testimonianze dei Fratelli Rubanu di Orgosolo e dei Bussu di Ollolai. Hanno aderito anche alcune aziende isolane come Nostos di Oristano che ha proposto le marmellate naturali e il miele.
“Tutto questo – denuncia Cugusi – è avvenuto nella totale assenza dell’assessorato regionale all’Agricoltura e degli altri enti preposti alla promozione dell’Isola e della sua enogastronomia. L’obiettivo dell’associazione Sardi Gramsci è stato quello di dare visibilità ai prodotti di qualità, mostrando il meglio delle produzioni tipiche, veicolandole attraverso un rapporto corto tra produttore e consumatore consapevole”.