Roma autorizza la dorsale del metano: parere positivo sul tratto sud dell’opera

La strada verso la metanizzazione della Sardegna si è fatta in discesa: il ministero dell’Ambiente, guidato dall’M5s Sergio Costa, ha dato parere positivo sulla compatibilità del progetto rispetto al tratto sud della dorsale, ovvero il tubo sotterraneo (a 1,5 metri di profondità) che attraverserà la parte meridionale dell’Isola. Ad esprimersi è stata la commissione tecnica di Verifica di impatto ambientale, cioè gli uffici che al ministero si occupano della cosiddetta Via. Il parare è arrivato tenendo conto delle ultime osservazioni inviate all’assessorato regionale dell’Ambiente il 7 agosto scorso, precisano dalla Capitale.

Il progetto complessivo della dorsale del metano porta la firma di Enura, la joint venture di Snam e Sgi (Società gasdotti Italia) che ha pensato a un tratto sud, da Cagliari a Palmas Arborea passando per il Sulcis. Il tubo avrà un diametro di 70 centimetri: lì passserà il gnl che, seconde le stime, farà risparmiare ai sardi 400 milioni di costi energetici. Il progetto prevede anche un tratto nord: la condotta, in questo caso, parte da Palmas Arborea e si dirama verso Porto Torres e Olbia collegando anche Sassari e Nuoro. In totale la dorsale per il metano, divisa nei due appalti, sarà lunga 580 chilometri.

Adesso l’iter proseguirà così: al parere positivo della commissione tecnica sul tratto sud seguirà un decreto del direttore generale del ministero. Successivamente il progetto passerà al vaglio dei dicasteri dei Beni culturali (Mibact) e dello Sviluppo economico (Mise). Ontanto le imprese che dovranno occuparsi dell’infrastrutturazione possono già scaldare i motori. Anche perché – sempre per la parte sud della dorsale – un cronoprogramma, anche se non ufficiale, esiste già: l’avvio dei cantieri è previsto nella seconda metà del 2020. Entro la fine del 2021 dovrebbe essere completata l’arteria principale e nei primi mesi del 2022 la diramazione verso il Sulcis. Quanto al processo autorizzativo del tratto nord, già a ottobre, quindi è questione di giorni, inizierà il dialogo tra Regione e ministero dell’Ambiente per costruire un percorso identico a quello che si sta seguendo il bacino meridionale.

[Foto d’archivio]

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