Ritorno al carbone sardo, Draghi: “Italia vulnerabile, troppo gas dalla Russia”

La phase out, ovvero lo spegnimento delle centrali a carbone, esce dall’agenda politica nazionale. Lo ha detto oggi, senza giri di parole, Mario Draghi in un’informativa alla Camera nella quale ha fatto il punto sugli effetti della guerra russa all’Ucraina. Il capo del Governo ha spiegato che l’Italia è “vulnerabile”, sotto il profilo energetico e quindi economico, per l’eccessiva dipendenza dal gas russo. Quindi ecco la necessità di continuare a puntare sul carbone.

La Sardegna ha due delle sette centrali che si contano in Italia. Sono dislocate a Fiume Santo, nel Golfo dell’Asinara, e a Portoscuso. Lo spegnimento dei due impianti era inizialmente programmato per il 2025, poi dallo scorso novembre circolava l’ipotesi di uno slittamento al 2028, perché non è ancora pronto il Thyrrhenian link, un corridoio elettrico che collegherà Sicilia e Sardegna. Il cavo sottomarino correrà sott’acqua per 950 chilometri, con una potenza continua di mille megawatt. Sarà il più profondo del mondo, a duemila metri. L’investimento vale 3,7 miliardi e ha l’obiettivo di “migliorare la capacità di scambio energetico, e quindi si potranno utilizzare al meglio i flussi prodotti da fonti rinnovabili“, ha spiegato in più di un’occasione Terna, la spa italiana proprietaria delle reti di trasmissione. Ma in Sardegna i lavori non sono ancora cominciati.

Oltre Fiume Santo e Portoscuso le centrali italiane a carbone si trovano a La Spezia, Brindisi, Torrevaldaliga (Roma), Fusina (Venezia) e Monfalcone (Gorizia). A dicembre è ripartito l’impianto ligure, nei giorni scorsi quello friulano. Non solo: con lo scenario di guerra aperto (e il presidente Vladimir Putin non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi, anzi), il nostro Paese deve sganciarsi in tempi rapidissimi dal gas russo. Quanto più possibile.

Nel passaggio sulla “vulnerabilità” del sistema italiano nell’approvvigionamento energetico, vista l’eccessiva dipendenza da Mosca, Draghi ha parlato di “imprudenza” fatta dai Governi del nostro Paese degli ultimi decenni, incapaci di diversificare le fonti. Per questo adesso ci sarà una corsa al potenziamento delle forniture di gas da Libia, Tunisia e Algeria, ma sarà fondamentale l’energia garantita dalle centrali a carbone.

E se la parola d’ordine è limitare le forniture da Mosca, lo scenario che si prospetta nel medio termine non è per nulla roseo. Anche perché il disegno di Putin è russificare l’Ucraina, andando a ricostituire in parte l’ex Unione Sovietica, è destinato a mutare in maniera radicale il quadro mondiale. “Ho la sensazione – ha detto Draghi ai deputati – di essere solo allo stadio iniziale di un profondo cambiamento nelle relazioni internazionali che ci hanno accompagnato negli oltre settant’anni che sono passati dalla fine della seconda guerra mondiale”.

A questo punto serve l’accelerata sul Thyrrhenian link che avrà due tratte, una ovest e una est. ll collegamento con la Sardegna è il ramo orientale con partenza dall’approdo di Terra Mala, lungo la litoranea che da Cagliari porta a Villasimius. Sul sito di Terna è spiegata la realizzazione dell’opera. “I cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti, per circa trentino chilometri, lasciando inalterati ambiente e paesaggio”. Cioè con una “trivellazoine rettilinea che evita scavi a cielo aperto sulle spiagge”.

Ancora: “L’inserimento nella rete di trasmissione nazionale sarà reso possibile attraverso una stazione di conversione da corrente continua in corrente alternata e un’altra di smistamento con brevi raccordi aerei a linee esistenti. Entrambe le stazioni saranno realizzate in aree vicine alla stazione elettrica di Selargius. Per l’impianto di conversione sono state considerate due distinte possibilità: una ancora nel Comune di Selargius, l’altra in quello di Settimo San Pietro“. Ma è ancora tutto da decidere. Quanto basta per capire che il corridoio non sarà pronto domani e quindi il ritorno al carbone sarà più che mai indispensabile.

Al. Car.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share