Più uno per cento nel 2015, più 2,4 nel 2016 e 2,5 nel 2017. Sono i numeri delle imprese che in Sardegna si dedicano alla ristorazione e ai servizi di alloggio. In totale 12.358 attività che erano 11.777 tre anni fa e 12.057 nel 2016. Così risulta dal rapporto annuale di Bankitalia che colloca questo asset dell’industria turistica in cima alla classifica regionale sui settori produttivi regionali.
Sempre nel triennio 2015-2017 la progressione positiva della ristorazione e dei servizi di alloggi può essere paragonata solo a quella delle aziende che si dedicano alle attività immobiliari e che in valore percentuale hanno numeri persino maggiori. Ma in numeri assoluti si tratta di un contesto economico notevolmente più piccolo, composto nel 2017 da 2.416 imprese cresciute del 3,2 per cento dal 2015, quando se ne contavano 2.275.
Terzo posizione, sempre stando ai dati contenuti nella relazione Bankitalia, per il settore dell’agricoltura e della pesca che è tornato a crescere dopo la flessione del 2015 attestata sullo 0,2 (33.483 aziende). Oggi invece sono attive 34.235 imprese, pari a un +0,9, secondo aumento di fila dopo l’1,4 del 2016 quando operavano 33.939 aziende.
A stare peggio di tutti è il comparto delle costruzioni che per il terzo anno consecutivo si chiude col segno negativo. Questa la sequenza: 20.235 nel 2015 pari a -2 per cento; 19.970 attività nel 2016, in un anno chiuso a -1,3 per cento; 19.670 aziende nel 2017, pari a una perdita dell’1,5. Male anche il commercio della vendita al dettaglio: -2 per cento con 25.424 negozi che erano 25.946 nel 2016 e 26.280 nel 2015.
