Gli oligarchi russi filo Putin, quelli puniti dall’Unione europea con congelamento dei beni e blocco dei viaggi, hanno cominciato a licenziare i lavoratori sardi impiegati nelle ville in Costa Smeralda. Lo denuncia il segretario di Cisl Gallura, Mirko Idili.
Il tema dei magnati russi continua a tenere banco nell’Isola per via del mercato turistico: sono di casa a Porto Cervo e dintorni e hanno la proprietà del Forte Village, a Santa Margherita di Pula. Il loro giro d’affari stimato nell’Isola e legato al mercato delle vacanze si aggira intorno ai 40 milioni di euro a stagione, tra presenze alberghiere e indotto. Ovvero cene , posti barca e shopping. Le presenze dei turisti dell’ex Urss sono 220mila a stagione e valgono l’1,5 per cento del totale regionale.
“Stamattina ho ricevuto decine di segnalazioni da lavoratori ai quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro“, racconta Idili. A ricevere il benservito dai finanzieri e industriali che sono proprietari di decine di ville e immobili della Costa Smeralda sono stati sono manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza e amministratori. “E con i loro licenziamenti stanno arrivando anche disdette su disdette a numerose imprese edili locali impegnati in lavori di riqualificazione e manutenzione delle splendenti proprietà immobiliari dei magnati russi”, ha detto ancora il segretario della Cisl Gallura.
Idili ha poi aggiunto: “La nostra è una realtà nella quale vi è una ingente presenza di capitali ed investimenti, sotto forma di sontuose ville e mega yacht che fanno capo a tante società riconducibili ad oligarchi, finanzieri e milionari russi.
Nel 2020, primo anno di pandemia, la Gallura ha fatto segnare un -60 per cento di occupati stagionali. Il timore è che “il crollo possa registrarsi anche nel 2022”, ha detto Idili. In ogni caso non è un buon motivo per accettare il ricatto da parte degli oligarchi russi: le sanzioni decise dall’Ue contro i miliardari filo Putin sono un argine messo per punire l’attacco all’Ucraina deciso unilateralmente dal presidente russo.
Il segretario della Cisl territoriale dice: “Nelle prossime ore chiederemo un incontro con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e con tutte le istituzioni competenti al fine di fare le più opportune valutazioni e mettere in atto le conseguenti azioni di tutela nell’interesse di questi padri e madri di famiglia”, conclude il segretario Cisl. Ragnedda è il primo cittadino che, al momento, non ha tolto la cittadinanza onorario al magnate russo-uzbeko Alisher Usmanov.