Rilanciare l’artigianato sardo e combattere il falso, promossa l’idea dell’assessorato al Turismo di far rinascere il marchio Isola

Non sarà un semplice ritorno al passato, ma una nuova leva per rilanciare l’artigianato. E dare una spallata all’abusivismo che dilaga. La proposta dell’assessorato regionale al Turismo e artigianato di istituire nuovamente l’Isola, l’istituto per la valorizzazione e promozione dell’artigianato sardo, annunciata ad aprile dall’assessore Cuccureddu e ribadita i giorni scorsi alla fiera del tappeto di Mogoro dalla Capo di Gabinetto Carla Medau, traccia un nuovo corso: “L’intenzione è quella di far rinascere l’Isola e il merito che ha avuto per la valorizzazione dell’artigianato sardo – dice l’assessore regionale Francesco Cuccureddu– perché si tratta di uno strumento in grado di salvaguardare le tradizioni locali e, allo stesso tempo, dà la possibilità agli artigiani di raggiungere mercati internazionali, e allo stesso tempo, contribuendo a contrastare concorrenza sleale e contraffazione”.

Una novità che arriva dopo una serie di rivendicazioni avanzate dal mondo degli artigiani che in Sardegna vede 34.136 imprese registrate di cui 33.964 attive. Dai rappresentanti degli artigiani anche la richiesta di misure a sostegno del settore che deve fare i conti con la concorrenza degli abusivi e hobbisti. Oltre che con i falsi che arrivano da fuori. Basti un esempio: “L’artigianato tipico e tradizionale della Sardegna, pur rappresentando una piccolissima parte di tutto il comparto – sottolinea Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato – rappresenta l’immagine vera e propria della cultura e delle radici dell’Isola. A oggi possiamo contare meno di 200 imprese regolari. Con una media di 2,2 addetti per azienda, possiamo contare circa 400 addetti ufficiali. Il valore aggiunto (stimato) è di circa 95 milioni di euro”. E poi le “entità non regolari”, stimate in 1500 unità e il falso che vale circa il 50%. “In 5 anni sono arrivati in Sardegna oltre 27 milioni di euro di prodotti contraffatti la maggior parte oreficeria“.

Proprio per questo motivo, anche recentemente, i rappresentanti della categoria hanno incontrato gli esponenti dell’esecutivo regionale per fare il punto sullo stato dell’artigianato in Sardegna, che spazia dalle imprese edili sino agli orafi, per trovare soluzioni a un settore che, nonostante le difficoltà e un leggero calo rispetto al trimestre precedente, continua a crescere.

“Tutto ciò che serve a sostenere, valorizzare e tutelare le imprese dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale della Sardegna e a commercializzare le loro produzioni, troverà sempre il sostegno di Confartigianato Sardegna – aggiunge il presidente -. Per questo condividiamo l’idea di ridare vigore al settore anche con la rinascita dell’Isola che fino al 2006 aveva il compito di promuovere le produzioni che rappresentano l’immagine vera e propria della cultura e delle radici della Sardegna”.

Che sia necessario mettere in piedi un correttivo per contrastare, da una parte il fenomeno dell’abusivismo, e dall’altra valorizzare le produzioni di eccellenza locali, ne è convinto Francesco Porcu, segretario regionale della Cna.

“Istituire un ente come l’Isola, che punta a tutelare e valorizzare le produzioni artigiane non può che essere visto come un elemento positivo – dice – anche perché questo mondo, che ha peculiarità e un potenziale importante, deve fare i conti quotidianamente con un mercato grigio e sommerso a cui si aggiunge un esercito di hobbisti”. Per Porcu la presenza di un nuovo ente “dinamico” può essere l’occasione per un rilancio del settore e delle produzioni “anche sui mercati internazionali”. E allo stesso tempo, una spallata alla concorrenza sleale che mette in difficoltà le aziende regolari che operano e pagano regolarmente le tasse.
E poi il capitolo agevolazioni e sostegni che, come rimarca Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna, “diventano fondamentali. Anche se le dinamiche delle imprese sono positive, le nostre realtà sono costantemente in prima linea per contribuire allo sviluppo dell’Isola le aziende artigiane rimangono realtà fragili; per questo chiedono garanzie, certezze e zero burocrazia per la Legge Artigiana. C’è necessità di metterla in sicurezza e quindi bisogna che diventi strutturale e torni a essere agile e rapida come in passato. Lo strumento, in 4 anni, ha erogato oltre 80milioni di euro di sostegni alle imprese sarde del settore”.

d.ma.

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