Francesco Salaris, che in Abbanoa guida da presidente il Collegio sindacale, ha pieno diritto a stare al suo posto. Stesso discorso per Francesca Nocera e Raimondo Mura. Così ha deciso ieri il Tribunale di Nuoro con una sentenza che chiude una querelle durata due anni. Ventiquattro mesi di veleni e ricorsi che adesso impongono alla Camera di commercio barbaricina di iscrivere nel Registro delle imprese tutte le delibere approvate dall’Assemblea dei soci, da agosto a oggi. Un’azione imposta dal Collegio giudicante vista “la legittimità dell’azione di Abbanoa”.
La grande guerra sui revisori comincia il 24 settembre del 2021, quando – verrà fuori dopo – viene votata la prima terna di commercialisti composta da Maria Giovanna Angius, Maria Laura Vacca e Franco Pinna, con quest’ultimo indicato come presidente. Nella stessa elezione vengono indicati i due supplenti, Raimondo Mura e Riccardo Gaia. Il 12 ottobre, però, quando Abbanoa redige il verbale per ratificare le nomine, si scoprono le irregolarità. Precisamente la documentazione allegata dai Comuni-azionisti di Olbia e Sant’Antioco risulta incompleta, in più le schede di voto depositate da Cagliari risultano sottoscritte da “una persona diversa dal soggetto delegato”.
Tant’è: il 15 novembre 2021 Abbanoa convoca di nuovo i soci che vengono chiamati a scegliere di nuovo il Collegio dei revisori. Con una maggioranza bulgara, stravince Salaris che viene quindi indicato come presidente. Il 10 maggio 2022, la Angius presenta la prima opposizione davanti al Giudice del Registro imprese che le dà ragione: la cinquina di settembre 2021 viene considerata legittima. Abbanoa si oppone e a sua volta ottiene la revisione parziale di quel provvedimento con il Tribunale che conferma la validità dell’elezione di Salaris come presidente.
A quel punto il Collegio dei revisori è considerato legittimo nella composizione con Salaris, Vacca e Pinna. Per il 5 agosto 2022 viene convocata una nuova Assemblea dei soci, chiamata a ratificare il nuovo provvedimento del giudice. Ma Pinna e Vacca sono assenti ingiustificati: a quella adunanza non si presentano. Così, quando il 29 ottobre gli azionisti si riuniscono nuovamente, i due commercialisti sono considerati decaduti e sostituiti con Mura e la Nocera.
Il notaio incaricato da Abbanoa invia le pratiche alla Camera di commercio perché iscriva sul Registro delle imprese le delibere dell’Assemblea. Ma l’ente si rifiuta. Parte un nuovo ricorso di Abbanoa davanti all’Ufficio del Registro imprese. Il giudice Riccardo De Vito, però, riporta indietro l’orologio sostenendo la non legittimità della nomina di Salaris. La spa dell’acqua è ancora costretta a un’opposizione in Tribunale per far valere le proprie ragioni.
Si arriva così a ieri: la Volontaria giurisdizione – con Tiziana Longu presidente, Cosimo Gabbani giudice relatore e Paolo Dau giudice – stabilisce che tutte le azioni di Abbanoa sono state legittime. La società del Servizio idrico sardo ha operato in maniera corretta da settembre 2021 a oggi, quando in autotutela a novembre 2021 congelò la nomina della prima terna. E a catena non fece errori nei successivi provvedimenti. Inclusa la nuova votazione sul presidente, vinta appunto da Salaris.