Rapporto Inps, in Sardegna le pensioni più basse in Italia

di Aurora Vinci

656mila assicurati Inps, una crescita della presenza femminile e dei lavoratori extra Ue e pensioni tra le più basse del Sud Italia. Sono questi i dati regionali emersi dal XXIII rapporto annuale Inps. Presentato oggi durante un incontro ospitato dal Dipartimento di scienze economiche e aziendali dell’Università di Cagliari, l’analisi ha messo in evidenza le principali tendenze del mercato del lavoro e del sistema previdenziale in Sardegna.

Dal report emerge che, tra il 2019 e il 2023, il numero di lavoratori assicurati Inps nell’isola è cresciuto del 4,11%. Le donne rappresentano il 45% degli assicurati, un dato in aumento del 3,9% rispetto al 2019, mentre i lavoratori extra Ue segnano un incremento del 21,2%. Tuttavia, l’isola registra un importo medio delle pensioni di soli 1.240 euro, tra i più bassi del Mezzogiorno, e oltre la metà delle prestazioni sono legate a trattamenti assistenziali, principalmente per invalidità civili. Mentre il divario di genere nei redditi pensionistici è tra i più bassi d’Italia, pari al 20%.

“Dal report emerge chiaramente che il mercato del lavoro è in crescita, segno di una ripresa che guarda al futuro con ottimismo – ha dichiarato Gabriele Fava, presidente Inps -. È fondamentale, però, che i giovani siano consapevoli dell’importanza di costruire fin da subito un solido futuro professionale e previdenziale. In questo senso – ha continuato il presidente – il nostro obiettivo è far capire che è importante iniziare presto a monitorare il proprio estratto conto contributivo, poiché più tempestivamente si inizia, migliori saranno le pensioni che si otterranno in futuro.”

Fava ha poi aggiunto: “Il desiderio è quello di rilanciare il nostro paese. In questo senso, l’Inps è in prima linea, soprattutto anche nella vigilanza. Stiamo rilanciando un nuovo concetto di vigilanza, più maturo, che non è solo repressivo, ma anche collaborativo, a favore delle imprese che vogliono fare attività imprenditoriale sana”. “Lavoro in chiaro, contrasto al lavoro nero e al lavoro sommerso sono al centro della nostra missione – ha concluso il presidente – affinché l’economia cresca in modo equo e trasparente per tutti”.

Il rapporto ha anche posto l’attenzione sull’inverno demografico che pesa sull’isola. “L’invecchiamento della popolazione sta avendo conseguenze dirette sul mercato del lavoro – ha sottolineato il professor Giovanni Sulis – con lavoratori maturi che spesso non dispongono delle competenze richieste dai settori in crescita, creando un disallineamento tra domanda e offerta”. 

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