In Sardegna la spesa farmaceutica è arrivata a 875 milioni di euro nel 2015. Il 43% del totale, pari a 377 milioni, è sostenuta dalle strutture pubbliche con un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale che si attesta sul 39%; la spesa convenzionata lorda, cioè i farmaci di classe A e quelli di classe C rimborsati dal servizio sanitario nazionale, ammonta invece a 340 milioni, il 39% del totale, mentre in ambito nazionale si arriva al 38%.
I dati sono stati diffusi dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa, nel rapporto OsMed 2015 sull’uso dei farmaci in Italia.
Per i farmaci classe A del sistema privato la spesa è di 25 milioni, il 3% del totale. I farmaci di classe C con ricetta sono costati 80 milioni, il 9%, mentre sono stati spesi 54 milioni per l’automedicazione in farmacie pubbliche e private (6%).
Nel rapporto viene evidenziato che “la spesa farmaceutica erogata in regime di assistenza convenzionata a carico delle Regioni è risultata di 142,4 euro pro capite (in riduzione del -1,4% rispetto al 2014) con importi variabili tra il minimo di 100 euro pro capite della Provincia Autonoma di Bolzano e il massimo di 169,5 euro pro capite della Sardegna“.
Il report sottolinea poi che “la spesa pro capite nazionale è risultata di 184,3 euro per la dispensazione in media di 6 confezioni nell’anno; la spesa pro capite è caratterizzata da una forte variabilità regionale con i valori estremi della Provincia Autonoma di Trento (-26,5% dalla media nazionale) e della Puglia e Sardegna (+21,8%)“.
“I dati sulla spesa farmaceutica sbugiardano una Giunta regionale tutta teoria e zero pratica”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia, commenta le cifre diffuse dall’Aifa. “Noi avviammo un piano virtuoso con risultati rilevanti – dice l’esponente dell’opposizione e già governatore – nei primi due anni arrivammo ad un risparmio del 16%. Lo abbiamo fatto, a differenza di altre Regioni, con gare per gruppi di Asl, le prime gare telematiche, senza introdurre nuovi ticket, compiendo un’azione positiva concreta e non certo un mascheramento dei conti, resi positivi da un prelievo nelle tasche dei cittadini. Anziché proseguire quel percorso – sottolinea Cappellacci – la Giunta si è avvitata nella sue teorie, nelle sue contraddizioni e, arrivata a metà mandato, ancora sta leggendo le istruzione su come si governa una Regione. Altro che bluff su Asl unica, che poi unica non è. Agiscano sugli sprechi e non sugli spot”.