Decisamente difficile la vita dei bambini in Italia, dove la gelata economica costringe 1,4 milioni di loro a vivere in condizioni di povertà assoluta. E la Sardegna non fa eccezione: nell’Isola circa in 50.000 campano di stenti, pari al 22,2 per cento, in aumento dell’8,9 rispetto al 2012 (la media nazionale è del 13,8). Così risulta dal quinto rapporto “Atlante dell’infanzia” dell’associazione a tutela dei minori, Save the Children.
Il drammatico quadro trova origine nelle condizioni delle famiglie che per il 66,6 per cento hanno dovuto ridurre la spesa per alimenti o comprano cibo di qualità inferiore. Sono 514 quelle famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole. Ma la povertà dei minori, risulta ancora dallo studio, non è solo materiale. In Sardegna nel 2013 il 40,8 per cento di chi tra i 6 e i 17 anni non ha potuto leggere nemmeno un libro durante tutto l’anno, il 70,8 per cento non ha visitato una mostra o un museo, l’81,7 non è mai andato a teatro, il 36,2 mai al cinema, l’85 per cento mai a un concerto, il 68,2 non ha mai visitato un sito archeologico. Ancora: non viaggia né si apre a nuovi mondi e persone il 57,6 di under 18 (51,6% nazionale) perché vive in famiglie che non possono permettersi nemmeno una settimana di ferie l’anno lontano da casa.
Altri numeri: il 26 per cento dei bambini e degli adolescenti tra i 3 e i 17 non ha potuto praticare mai uno sport. E nella fascia di età precedente la situazione cambia poco: nell’anno scolastico 2012-2013, infatti, soltanto il 12,9 per cento dei minori tra 0 e 2 anni hanno frequentato nidi pubblici e convenzionati (a fronte del 13,5 per cento nazionale). Inoltre vi è un alto livello di dispersione scolastica: il 24,7 per cento lascia la scuola prematuramente (17 per cento di media nazionale).