Si deve ancora attendere per conoscere l’esito finale dell’incontro tra il Governo e la Glencore, proprietaria degli stabilimenti sardi della Portovesme srl nel Sulcis e nel Medio Campidano. Secondo quanto appreso il vertice di ieri, che è durato quasi sei ore, è stato aggiornato a stamattina. Al tavolo la sottosegretaria al Mimit, Fusta Bergamotto, l’ad di Portovesme srl, Davide Garofalo, e i rappresentanti della multinazionale Glencore arrivati dalla Svizzera.
Attualmente non si hanno altre notizie su eventuali proposte avanzate dal Governo che ha già messo sul piatto un credito d’imposta per tre mesi e un fondo da 2 milioni per le imprese in crisi all’interno del dl Bollette. Finora l’azienda, con l’ad, aveva ritenuto le attuali condizioni non sufficienti per la ripresa produttiva degli impianti fermati a Portovesme e nella fonderia di San Gavino. I lavoratori e i sindacati, che ieri hanno atteso in presidio una risposta dalla riunione di Roma, sperano che ci possa essere un ulteriore passo in avanti nelle trattative.
“Attendiamo con molta apprensione e con fiducia – ha detto Christian Solinas – l’esito di un confronto che per noi può avere un solo esito: il mantenimento delle attività e di tutti i livelli occupazionali fino all’avvio di un processo di riconversione industriale del quale attendiamo di conoscere il progetto, e per il quale non possiamo che confermare il nostro sostegno in presenza di solide garanzie. Riteniamo che le misure in atto, e recentemente confermate, relative all’abbattimento dei costi energetici siano una efficace garanzia per il riavvio e il mantenimento delle attività. La conferma anche per i prossimi mesi del credito d`imposta e il fondo da 2 milioni per le imprese energivore dei territori insulari sono una base solida, accettata peraltro dalle altre realtà industriali energivore in tutta Italia”.