Portovesme srl, il ministro Urso: “Aziende interessate a rilevare lo stabilimento”. I sindacati: “A Roma incontro interlocutorio”

Operatori del settore interessati a rilevare l’intero impianto della Portovesme srl: è uno dei dettagli emersi oggi nel corso del tavolo convocato a Palazzo Piacentini, sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), sulla vertenza dell’impresa del Sulcis, azienda cruciale per la produzione di zinco e piombo in Italia. Alla presenza dei ministri Adolfo Urso e Tommaso Foti (Affari Europei, Pnrr e Politiche di coesione), l’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’azienda Glencore, della Regione, dei sindacati e delle istituzioni locali.

“Siamo in prima linea per garantire la continuità della produzione”, ha detto Urso, che poi ha annunciato che ci sono operatori del settore interessati a rilevare l’intero impianto, un passo che potrebbe rappresentare una svolta per l’occupazione e per il rilancio industriale del territorio. Urso ha anche evidenziato la ripresa dell’attività produttiva nel sito di San Gavino, descrivendola come una “ottima notizia”, che garantirà occupazione per circa 60 lavoratori.

Uno degli aspetti centrali dell’incontro è stato l’approvvigionamento energetico, un tema critico per l’area del Sulcis Iglesiente. In questo contesto, il ministero dell’Ambiente e la Regione hanno annunciato un’intesa imminente per fornire una rete di approvvigionamento continuo di gas a costi contenuti, attraverso lo stazionamento di due navi rigassificatrici e un collegamento diretto per l’area di Portovesme.

Il segretario della Cgil Sardegna, Fausto Durante, ha espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di chiarezza su alcuni punti chiave. Durante ha dichiarato: “L’incontro ha fornito un quadro ancora poco chiaro e interlocutorio. È necessario chiarire aspetti sostanziali sul piano industriale, in particolare sul futuro degli impianti e sulle nuove potenziali compagini che potrebbero subentrare nella gestione”. La preoccupazione principale riguarda il destino dei macchinari attualmente presenti nello stabilimento, che potrebbero essere cruciali sia per Glencore sia per eventuali nuovi acquirenti.

Glencore, dal canto suo, ha confermato la disponibilità a cedere l’intero stabilimento, ma ha ribadito l’intenzione di portare avanti il progetto per la realizzazione di un hub di riciclo e recupero di materiali da batterie a San Gavino. Questo progetto, considerato strategico per la transizione ecologica, potrebbe fare della Sardegna un punto di riferimento per l’economia circolare e la produzione di batterie elettriche. I rappresentanti dell’azienda hanno inoltre ringraziato il Mimit e la Regione per il loro impegno e hanno confermato la volontà di collaborare nella definizione di soluzioni concrete per il futuro dell’area. I lavori del tavolo sono stati aggiornati al 10 febbraio, data in cui si terrà una nuova riunione tecnica tra il Mimit, la Regione Sardegna e Glencore per approfondire i nuovi progetti industriali. I sindacati e i lavoratori attendono con ansia ulteriori sviluppi, nella speranza che si concretizzino le promesse del governo e che si possa garantire la continuità produttiva e occupazionale di un’area che, negli ultimi anni, ha subito pesanti crisi industriali.

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