Manifestazione questa mattina di una delegazione di lavoratori, anche dell’indotto, della Portovesme Srl, mentre è in corso l’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), alla presenza dei dirigenti dell’azienda controllata da Glencore, del ministro Adolfo Urso e della sottosegretaria Fausta Bergamotto, responsabile delle crisi industriali. Da quanto si apprende delle prime ore di confronto sarebbe emerso un possibile spiraglio nella vertenza anche se Cgil, Cisl e Uil continuano a chiedere soluzioni immediate per sostenere gli operai e le loro famiglie nel Sulcis.
All’esterno della sede, in via Molise a Roma, sono arrivati questa mattina una cinquantina di lavoratori diretti e dell’indotto che stanno manifestando e mostrando striscioni con cui chiedono di bloccare le delocalizzazioni segnalando che ci sono a rischio oltre 1.200 posti di lavoro. Poi striscioni con accuse: “Glencore ladri di futuro”, o rivolti al ministro “Ministro Urso non sei un qualunque pinco, vogliamo garantito lo zinco”.
“La Glencore deve fare un passo indietro e ritirare la decisione di chiudere la linea zinco. Il governo deve garantire coerenza: se la produzione è strategica, servono impegni concreti”, ha sottolineato Roberto Forresu della Fiom.
“Abbiamo formalmente chiesto di riavviare la linea zinco – ha evidenziato Pierluigi Loi della Uiltec – e attendiamo una risposta chiara dall’azienda”.