La Cisl chiede al governo nazionale e regionaleUn forte e straordinario impegno a sostegno della vertenza del Sulcis e della Portovesme srl. Il segretario confederale Giorgio Graziani il segretario generale del sindacato sardo Pier Luigi Ledda, al termine dell’incontro, a Roma, con il ministro Urso dichiarano: “Occorre che si apra, per la Sardegna, un tavolo di confronto finalizzato a favorire il rilancio di una nuova e concreta politica industriale . Non è assolutamente accettabile che venga consentito alla Glencore di compiere un atto così grave che determina un costo insopportabile per il Sulcis e l’intera Sardegna”.
“La chiusura degli impianti è un atto che mette a rischio la tenuta sociale ed economica di un intero territorio e che ha gravi ripercussioni economiche e pesanti ricadute occupazionali su 1.200 lavoratori – aggiungono -. Sono ricadute insostenibili per un territorio che paga ingiustamente i ritardi nella politica industriale ed energetica del paese e della Sardegna. Una condizione sulla quale chiediamo al governo nazionale e regionale di intervenire in modo fermo, determinato e straordinario. Il Sulcis Iglesiente e la Sardegna non possono sopportare ulteriori umiliazioni considerato la grave e strutturale crisi del comparto industriale che coinvolge Sider Alloys, Eurallumina e la centrale Enel Grazia Deledda”.
Nel corso dell’incontro la Cisl ha chiesto al governo nazionale e regionale “di intervenire in modo straordinario con interventi concreti a difesa e a garanzia tutti i posti di lavoro, sia diretti che indiretti e per il rilancio dell’industria e del territorio, di accelerare i progetti per l’introduzione del metano e di transizione energetica, di sostenere la riconversione delle industrie tradizionali verso modelli produttivi sostenibili, di difendere i posti di lavoro nei settori in crisi con strumenti straordinari di sostegno al reddito tipici delle aree di crisi complessa, garantendo percorsi di formazione e riqualificazione per i lavoratori. Attendiamo, nel contempo positivi riscontri per la vertenza, dall’apprezzabile impegno preso dal Governo di trovare celermente nuovi investitori che si sostituiscano alla Glencore nel tenere operativa la linea zinco e di predisporre un pacchetto energia che agevoli tale soluzione”.