Porto Torres, ricarica elettrica nel porto: un progetto d’avanguardia per le navi

Alimentare elettricamente le navi in sosta attraverso una connessione via cavo proveniente dalla banchina, evitando l’emissione di CO2 da parte delle grandi imbarcazioni. È l’idea contenuta nello studio di fattibilità per l’introduzione del cold ironing e dell’on shore power supply nello scalo traghetti e crociere di Porto Torres. “Sarà la prima in Sardegna a seguire la via di nuove tecnologie per dare impulso allo sviluppo portuale in ottica sostenibile”, ha detto il sindaco, Sean Wheeler. Lo studio commissionato da Ep Produzione, che gestisce la centrale termoelettrica di Fiumesanto, è stato realizzato dalla società Galileo Engineering ed è stato messo a disposizione di Comune e Autorità portuale. L’idea è di alimentare le quattro banchine attraverso linee sottomarine o terrestri che le rendano operativamente indipendenti. A fronte di tremila megawattora di energia erogata in banchina, ci sarà, secondo lo studio, un risparmio annuo di 1.285 tonnellate di CO2.

Per l’impianto, inclusa la progettazione e i diversi oneri, è stimato un costo di 2,5 milioni di euro. Per la gestione e l’ammortamento dell’investimento si stima un costo di un milione e 100mila euro, a fronte di un incremento occupazionale di almeno 18 unità. “Ci proiettiamo nel futuro, il destino è l’elettrificazione dei porti – ha spiegato il primo cittadino M5s -, ora lo sottoporrò all’attenzione di Regione e Port Authority, credo che debba essere sostenuto e finanziato”. I deputati Paola Deiana e Nardo Marino del Movimento Cinque stelle, che hanno presenziato alla presentazione dello studio, hanno annunciato la volontà di fare tutti i passi necessari per sostenere il progetto e farne un modello applicabile anche negli altri scali sardi. A Porto Torres attaccano ogni anno 1.300 imbarcazioni, cui nel 2019 si sono aggiunte 34 navi da crociera, che restano ormeggiate per migliaia di ore.

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