Per i prossimi giorni è prevista la sottoscrizione del Piano per il Nuorese fra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e i soggetti interessati (leggi qui). Lo ha reso noto l’Esecutivo, mentre i documenti sono consultabili nel sito dell’ente pubblico, in particolare le linee di indirizzo per l’attuazione del Piano e la bozza del protocollo d’intesa approvati lo scorso 28 giugno dalla Giunta.
“I contenuti sono esattamente gli stessi approvati da tutto il partenariato e dalle Istituzioni locali mentre le risorse sono aumentate – è sottolineato in una nota -. È bene precisare che l’allungamento dei tempi, rispetto alla tabella di marcia, è dovuto all’incessante lavoro messo in campo dall’Esecutivo per recuperare maggiori fondi, rispetto a quelli ipotizzati all’inizio. La disponibilità finanziaria, rispetto agli impegni già assunti, è infatti passata da 50 a 55 milioni di euro. Le ulteriori risorse, già stanziate su azioni presenti nel piano e avviate, sono cresciute da 23 a 26 milioni. Ora il totale delle risorse arriva a 81 milioni di euro che, di fronte a progetti effettivamente esecutivi, potranno anche crescere. L’incremento dei fondi è frutto di una voce specifica inserita nel Patto per la Sardegna che la Regione firmerà a breve col Governo. Tale intervento punta a irrobustire l’azione di sviluppo nei territori e a dare il via a un vero e proprio Master Plan per le zone interne”.
Le proteste e l’appello. Nei giorni precedenti, in una nota congiunta, Confindustria della Sardegna Centrale e Confesercenti di Nuoro e dell’Ogliastra, avevano sollecitato “risposte immediate”. Le due organizzazioni ripercorrono le tappe e puntano il dito contro: “Una mancanza di chiarezza e trasparenza che riteniamo incomprensibile”. Da qui l’elenco di problemi che restano sul tavolo: ” Il primo: i tempi sono stati finora così lunghi da far venir meno la fiducia delle parti e delle imprese nell’efficacia del Progetto. Se questi sono presupposti, è fortissima la preoccupazione per ciò che accadrà dopo ed è serio il rischio che i tempi si allunghino ancora in fase di realizzazione degli interventi, anche per un’eccessiva burocratizzazione delle procedure di attuazione. Il tempo è una variabile fondamentale e da esso dipendono la riuscita e l’efficacia dell’intero Piano; il secondo: le risorse annunciate sono insufficienti e gli interventi previsti non sono in grado di far ripartire l’economia dell’intero territorio. era stato chiesto un progetto di rilancio sul modello del Piano Sulcis che ha stanziato 620 milioni di euro, mentre il Piano del Nuorese ha una dotazione di soli 50 milioni di euro che sale a 80 milioni con le risorse per infrastrutture”. Infine la richiesta: “Anche alla luce dell’attuale quadro economico tutt’altro che incoraggiante, chiediamo alla Regione risposte immediate su un Piano di rilancio che per un anno e mezzo ha coinvolto un intero territorio, il quale certamente merita maggiori attenzioni rispetto a quanto finora dimostrato”.