Piano energetico regionale, il commento dei sindacati: “Transizione fondamentale, coinvolgere le comunità”

Una transizione energetica giusta ed equilibrata, capace di coniugare lo sviluppo economico con il rispetto delle peculiarità territoriali dell’isola. E’ la richiesta dei sindacati che hanno partecipato all’incontro con Alessandra Todde e l’assessore all’Industria, Emanuele Cani, durante il quale è stata annunciata la convocazione della Cabina di regia politico-istituzionale per l’aggiornamento del Piano energetico ambientale regionale (Pears).

Secondo Pier Luigi Ledda, segretario generale della Cisl sarda, “la Sardegna non può permettersi di rinunciare alla transizione energetica”. Tuttavia, ha sottolineato che tale processo deve avvenire coinvolgendo attivamente le comunità locali, garantendo la tutela del territorio e rispettando le sue caratteristiche specifiche. Durante l’incontro, la Cisl ha chiesto un quadro normativo chiaro che permetta alla regione di gestire autonomamente il proprio mix energetico, ponendo l’accento sull’efficienza energetica, l’autoconsumo e il ricorso alle opportunità del Green Deal europeo.

La Cisl ha espresso la necessità di un approccio integrato che promuova contemporaneamente lo sviluppo industriale e l’espansione delle energie rinnovabili, ma senza compromettere la salvaguardia ambientale. Ledda ha evidenziato come sia fondamentale che le comunità locali possano beneficiare direttamente dai progetti legati alle energie rinnovabili, sottolineando l’importanza di riconoscere vento e sole come beni pubblici da cui trarre vantaggio.

Anche la Cgil ha portato avanti una visione simile durante il confronto sul Pears. Fausto Durante, segretario della Cgil Sardegna, e Francesco Garau, coordinatore del dipartimento Industria, hanno insistito sulla necessità di una transizione sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale. “I cittadini devono essere coinvolti attivamente”, ha affermato Durante, sottolineando che i lavoratori, in particolare quelli coinvolti direttamente nella produzione di energia e nelle imprese energivore, non dovranno essere lasciati indietro.

Per la Cgil, il Pears non deve limitarsi a un piano per la produzione di energia, ma deve guardare anche al suo utilizzo come strumento per creare nuova occupazione specializzata e qualificata. La sostenibilità economica e ambientale, secondo il sindacato, può essere raggiunta solo attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, la promozione dell’autoconsumo e il sostegno a pratiche energetiche condivise.

Entrambi i sindacati hanno sottolineato l’urgenza di colmare il ritardo accumulato dalla Sardegna negli ultimi anni in termini di politiche energetiche e scelte industriali. Durante ha ricordato come i cinque anni della precedente legislatura siano stati segnati da inazione e rinvii, rallentando lo sviluppo dell’isola. Ora, secondo la Cgil, è il momento di guidare la transizione verso un modello produttivo sostenibile e decarbonizzato, in linea con gli obiettivi europei e globali di lotta ai cambiamenti climatici.

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