“Serve un confronto immediato con la Regione sul Piano di sviluppo, sul Documento di economia e finanza (DEF) e sulla manovra finanziaria e di bilancio”: ne è convinto il segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, che sottolinea l’importanza del coinvolgimento del sindacato “in queste fasi cruciali della programmazione economica e sociale”.
Il segretario ricorda che “a livello nazionale, la partecipazione dei lavoratori alla governance delle imprese sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, come dimostra l’approvazione imminente di una legge in tal senso. Seguendo questo principio, riteniamo fondamentale che anche a livello regionale la Giunta coinvolga attivamente le parti sociali nella definizione delle politiche di sviluppo prima della loro approvazione in Consiglio regionale. La partecipazione del sindacato – secondo il leader della Cisl – è essenziale per affrontare le sfide del territorio e implementare misure efficaci a sostegno della ripresa economica. I numeri ci dicono chiaramente che il contributo delle parti sociali ed economiche è indispensabile per affrontare le crisi del sistema industriale, promuovere politiche del lavoro efficaci, potenziare le infrastrutture e garantire un adeguato livello di protezione sociale e sanitaria”.
Le criticità, sui dati elaborati da fonti Istat, Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, Banca d’Italia, Crenos, riguardano diversi aspetti.
Andamento demografico negativo rispetto al livello nazionale e al contesto europeo;
saldo naturale negativo; secondo le previsioni ISTAT tra il 2022 e il 2042 la popolazione residente si contrarrebbe del 15,1% ( – 4,9 in Italia); minore numero medio dei figli rispetto al complesso delle regioni italiane e al Mezzogiorno. Ancora: effetti del calo demografico sulle forze di lavoro = 185.000 unità in meno 2022-2042; effetti sulle caratteristiche urbanistiche e abitative, sullo spopolamento dei comuni minori e delle aree interne; effetti sul versante previdenziale; si assottiglia la base occupazionale.
L’invecchiamento della popolazione fa considerare che su 1.569.832 di residenti ci sono 266 anziani ogni 100 giovani. È 48,8 anni l’età media della popolazione, al 1° gennaio 2024 e l’indice di vecchiaia (nel 2015 era il 181,6, in Italia 158,3) nel 2024 è al 265,9, in Italia 199,8.
Mercato del lavoro parte dalla forza lavoro di 621.000 unità (2023), si riduce la forza lavoro. La popolazione 15-64 anni : 992.890. Il tasso occupazione : 56,1% ( 2023 ) mentre quello di disoccupazione : 10,1 % ( 2023 ). In aumento gli inattivi : 372.179. Gli scoraggiati sono 97.629.
I dati riguardano anche il prodotto interno lordo con la struttura produttiva e l’export. Quindi la povertà con il 6,9% delle famiglie vivono in una situazione di grave deprivazione materiale e sociale. La povertà relativa riguarda il 15,3% delle famiglie, la povertà assoluta si stima riguardi il 9,2 % delle famiglie.
Quanto ai servizi sanitari l’isola è al primo posto per rinuncia alle prestazioni sanitarie per disservizi vari. Il 12,3% della popolazione è bisognoso di cure e le liste di attesa sono lunghe. Persiste la carenza di personale sanitario, in particolare medico e infermieristico. La fuga dei pazienti verso gli ospedali delle altre regioni.
A breve la Cisl presenterà un documento contenente proposte concrete da integrare nella programmazione regionale, con l’obiettivo di rilanciare l’occupazione e migliorare le tutele sociali.