Pecorino romano, l’idea del Consorzio: “Serve sistema europeo del latte ovino”

Incontro oggi a Roma tra il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano dop, Salvatore Palitta, e la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Il Consorzio ha lanciato la proposta per il riconoscimento di un Sistema europeo del latte ovino, con capofila i produttori sardi, che coinvolga oltre alla Sardegna non solo le altre regioni italiane produttrici (Lazio, Sicilia, Toscana), ma anche Francia, Spagna e Portogallo. E poi una legge nazionale che attraverso una sanatoria riporti le aziende in bonis, ovvero nelle condizioni di avere diritto al credito bancario. Ma si è parlato anche della ridefinizione di ruolo e competenze dei Consorzi di tutela, la necessità di modificare la normativa dei Piani dell’offerta, l’opportunità di trasformare in strumento permanente il Pegno rotativo. “L’incontro è andato bene, abbiamo sottoposto le nostre istanze alla ministra che si è dimostrata disponibile e sensibile a ciascuno degli argomenti, e ci ha nuovamente assicurato che assolverà agli impegni già sottoscritti dal suo predecessore”, ha spiegato Palitta al termine dell’incontro.

Il sistema pensato deve essere “ben distinto da quello del latte vaccino, ed essere ad alta sostenibilità ambientale, culturale, sociale ed economica”, ha sottolineato il presidente del  Consorzio. “È ormai indispensabile dotarsi di questo strumento, non solo per distinguere la nostra produzione dalla produzione intensiva di massa del latte vaccino, ma anche per poter intercettare i finanziamenti necessari a rafforzare le aree rurali dove la pecora è un presidio del territorio, per proteggere il prodotto e dunque la nostra economia. La ministra Bellanova si è dimostrata ben disposta rispetto a questa ipotesi, e noi abbiamo già portato questo argomento a Bruxelles sui tavoli di OriGInEu”. Palitta ha anche sottolineato la necessità, e l’urgenza, di una legge nazionale che preveda una ‘sanatoria’ per le aziende degli allevatori che non hanno più i requisiti per avere accesso al credito bancario e il rafforzamento del pegno rotativo, “uno strumento, promosso dal Consorzio e sostenuto dal sistema creditizio e dal ministero, che ha funzionato molto bene in Sardegna, permettendo di costruire un solido argine al crollo del mercato come era invece successo nel 2016.

In generale il rappresentante del Consorzio di tutela ha anche sostenuto la necessità di ampliare i compiti dei Consorzi di tutela. “Questa esigenza è condivisa ancora una volta nel contesto europeo, essendo quello della tutela un incarico ogni giorno più impegnativo: un tema comune, dunque, perché sempre più spesso ci vengono chieste cose che vanno oltre i nostri compiti, ma per farlo servono strumenti e poteri più ampi”.

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