Parco geominerario, “è un disastro”. Ma triplica lo stipendio del direttore

Il bilancio 2014 del Parco Geominerario? La Consulta delle associazioni lo definisce “rovinoso”. È questo il giudizio sulla recente attività dell’ente guidato dal commissario Luigi Pillola e dal direttore generale Francesco Usalla espresso stamani nel corso della conferenza stampa indetta per fare il punto sull’esercizio appena chiuso. “Nel 2014, risultano infatti impegnati, e solo parzialmente, appena 2,2 milioni di euro dei 6,5 milioni stanziati per le attività programmate. Il risultato è un enorme avanzo di gestione che ha raggiunto la somma complessiva di 7,9 milioni di euro”, spiega il coordinatore delle associazioni Gianpiero Pinna. Quanto basta per denunciare “una situazione di inconcludenza e degrado gestionale”. Il punto, dunque, è che “l’ente delibera, ma non attua quanto stabilito, nonostante il commissario Pillola dichiari nella relazione illustrativa della gestione 2014 che gli obiettivi programmatici sono stati raggiunti al 100%. Siamo di fronte a false dichiarazioni in atto pubblico”, attacca Pinna.

Insomma, il Parco spende poco e male, e nel frattempo crescono i costi di gestione dell’ente, che a detta delle associazioni della Consulta lievitano dai 551mila euro del 2013 a 733mila nel 2014. Com’è potuto succedere? Colpa di una cattiva gestione e, specialmente, dell’aumento di 149mila euro della retribuzione percepita dal direttore del Parco Usalla. “Tra premi di produzione e aumenti di stipendio, il suo compenso è passato da 75mila euro del 2012 a 234mila nel 2014, in pratica un aumento del 206%” spiega Gianni Fanni di Italia Nostra. “Quello che lega Usalla al Parco è un contratto che deve essere interrotto, anche in virtù del possibile conflitto interessi che grava sulla sua persona.  In passato, Usalla era infatti un dirigente della società  Ati ifras,  mentre oggi in virtù dell’incarico ricoperto al Parco ne avvalla l’attività, certificandone l’operato”.

“Intervengano il collegio sindacale e gli organi di vigilanza affinché s’inverta l’attuale rotta e si proceda alla riforma del parco, commissariato ormai da circa 8 anni”, chiede Franco Saba di Legambiente, anch’essa membro delle associazioni che compongono la Consulta. Per il presidente dell’associazione ambientalista Vincenzo Tiana, il progetto del Parco geominerario continua ad avere un’importanza strategica, ma mancano idee e protagonismo, anche da parte della Regione”.

Piero Loi

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share