Orticoltura in Sardegna: accordi di filiera e protocollo di intesa per superare la crisi

Mondo agricolo e rappresentanti della grande distribuzione organizzata, si sono trovati a Cagliari alla Fiera della Sardegna in occasione dell’incontro organizzato da Coldiretti dal tema e titolo, “la crisi dell’orticoltura in Sardegna”.

I dati. L’ortofrutta è un settore strategico che dà valore aggiunto all’economia isolana e assicura posti di lavoro. In quindici anni il settore rappresentato da circa 4.200 agricoltori ha perso però il 52 per cento degli ettari, producendo minori quantità di prodotto (meno 35,8 per cento). Se nel 2006 l’ortofrutta rappresentava il 23,8 per cento del valore totale dell’agricoltura sarda, oggi si ferma al 19,32. I prodotti sardi sono estremamente apprezzati e in questi anni sono state parecchie le iniziative portate avanti per valorizzare eccellenze come il carciofo o il pomodoro. I dati su esportazioni (-64%) e importazioni (+63%) certificano da una parte la richiesta di prodotti orticoli extra regionali ma dall’altra una continua perdita di quelli locali e a chilometro 0, che non viene compensata da un sempre più ricercata  qualità nei piccoli mercati locali come quelli di Campagna Amica. E proprio dai dati, che spesso mancano oppure non vengono condivisi, è necessario ripartire, perché senza non si può programmare e di conseguenza neanche la politica può prendere decisioni. I rappresentanti della Gdo hanno ribadito di averli e di poterli mettere a disposizione.

Gli interventi sono stati diversi e articolati, la volontà di fare sistema e azioni concertate di filiera altrettanto. Le proposte di soluzioni di fatto sono contenute in un documento programmatico, sottoscritto da tutti gli attori, che verrà consegnato al Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, agli assessori all’Agricoltura, del Turismo, della Programmazione e dei Trasporti e ai presidenti della V e III Commissione. Assente all’incontro l’assessore all’Agricoltura Valeria Satta.

A fronte di una generale richiesta di supporto da parte dei produttori e delle cooperative agricole, numeri incoraggianti sono arrivati dagli esponenti della grande distribuzione, per esempio Michele Orlandi, direttore Rete di Conad del Tirreno ha riportato che nel 2022 la prima catena di distribuzione organizzata in Italia ha comprato 12 milioni di merci sarde, segnando un incoraggiante più 8 per cento rispetto al 2021.

Le problematiche. “Abbiamo raccolto il grido d’allarme lanciato dagli agricoltori – ha detto il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – che stanno subendo un ulteriore colpo pesantissimo a causa del caro prezzi generalizzato, le continue e sempre più frequenti perdite dovute ai cambiamenti climatici e una filiera distorta che penalizza sempre gli anelli più deboli: produttore e consumatore finale. Per questo riteniamo fondamentale riunire la filiera e fare squadra in modo chiaro e leale con il sostegno della politica verso interventi concreti e di prospettiva”. Oltre al gap dei dati, altre problematiche emerse sono state quelle relative ai costi di produzione, che non permettono di vendere con un margine di guadagno. La burocrazia è un altro fardello così come i finanziamenti che spesso arrivano in ritardo. La volontà unanime è quella di portare a termine accordi di filiera, cioè di programmare insieme alla Gdo. Un passo avanti importante, quest’ultimo, per superare la poca unione di un settore che risente dell’eterno problema dei trasporti, anche interni. “Molte volte non riusciamo a portare i prodotti da Sassari a Cagliari”, è stato il commento di un agricoltore.

Le proposte. “Un passo che riteniamo decisivo per questo settore che ci vede in campo da anni con diversi progetti importanti e che stanno riscontrando successo, come Campagna Amica – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ma che è comunque insufficiente da solo per sostenere e rilanciare il settore dell’orticoltura. Per questo stiamo lavorando anche con Filiera Italia, società di Coldiretti, per progetti di filiera con la grande distribuzione e l’incontro di oggi, una novità assoluta nella strutturazione, ci vede insieme (al mondo della distribuzione organizzata) proprio per programmare insieme nuove strategie”.

Dalla crisi si emerge con la collaborazione e le proposte concrete. La partecipazione è stata ampia e recettiva, anche dei rappresentanti di Crai – Abbi group, Superemme Iper Pan, Nonna Isa, Conad Sardegna e del Mercato agroalimentare della Sardegna.

“L’Isola ha bisogno di una programmazione produttiva che preveda il sostegno alle imprese con l’agevolazione sui trasporti e gli investimenti sulla promozione del prodotto Sardegna”, ha detto Cualbu. “È fondamentale costruire protocolli produttivi tra filiere affinché la Regione possa costruire attorno tutti questi percorsi – ha incalzato Saba -. Inoltre occorre pensare, in stagioni come queste, a come gestire il surplus produttivo, magari attraverso un sostegno mirato ad uno stabilimento che possa assorbire le merci fresche in eccesso trasformandole”.

Il protocollo. Sottoscritto da agricoltori e rappresentanti della grande distribuzione prevede: il miglioramento e la modernizzazione delle attrezzature agricole (con riferimento ai fondi del Psr) attraverso l’investimento sull’agricoltura di precisione; un sostegno alla formazione e specializzazione della manodopera sempre più difficile da trovare; un piano di sviluppo integrato di tutta la filiera attraverso percorsi favoriti e promossi sia dall’Unione Europea che dallo Stato (Pif) che abbiano come elemento qualificante la programmazione produttiva concordata con protocolli specifici tra grande distribuzione organizzata e produttori; la realizzazione attraverso l’assessorato regionale al Turismo di un piano di promozione complessivo di tutta l’orticoltura sarda con la realizzazione di un marchio ombrello utilizzabile da tutta la grande distribuzione organizzata (sempre all’interno di Piano di filiera); programmare percorsi di continuità territoriale delle merci per sopperire ai maggiori costi sopportati dalle aziende sarde nella esportazione del prodotto; la possibilità per tutto il sistema ortofrutticolo di poter realizzare anche attraverso il sostegno della Regione e il ricorso a fondi europei, impianti di trasformazione di prodotti agricoli per diversificare l’offerta e sopperire alle eventuali extra produzioni di merce.

contenuto offerto in collaborazione con Coldiretti Sardegna

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