Onorato, verso un nuovo investitore con le banche per la scalata a Tirrenia

Mentre la politica isolana si interroga su ipotesi di ricorsi all’Antitrust e dubbi amletici sull’economia di mercato applicata ai trasporti marittimi, proseguono a grandi passi le manovre di Vincenzo Onorato per il riassetto azionario di Moby e Tirrenia. Si fa strada, secondo quanto anticipa il quotidiano Il Sole 24Ore oggi in edicola, l’ipotesi che un grosso investitore affianchi Onorato e il pool di banche nell’operazione finalizzata a reperire le risorse finanziarie con cui Onorato deve liquidare i vecchi soci, per una somma che si aggira intorno ai 100 milioni di euro, e rifinanziare le due società del suo gruppo: Tirrenia e Moby. Trattative in corso con un Fondo italiano e altri stranieri

Onorato ha raggiunto un accordo con il Fondo Clessidra e con gli azionisti di minoranza di Tirrenia, Luigi Negri e Francesco Izzo. Ora si lavora sulla struttura finanziaria dell’operazione. Trattative sarebbero in corso con Palladio, fondo italiano in pole position, ma sarebbero stati presi contatti anche con altri soggetti finanziari statunitensi, quali Fortress, Apollo e il gruppo californiano Oaktree. L’altra ipotesi sul tavolo sarebbe quella di un intervento diretto delle sole banche, ipotesi che, secondo il Sole 24Ore, sarebbe da escludere perché gli istituti di credito (con Unicredit ci sono anche Mps, Banco Popolare, Bpm e Bnl) non hanno ancora discusso del riassetto. Attualmente dell’operazione se ne occupa la banca Unicredit, che assiste Onorato sul dossier, ma anche la Venice Shipping and Logistic, società di investimento e advisory. L’intesa tra Onorato (40% delle azioni di Cin) e Claudio Sposito (35%), ex numero uno di Morgan Stanley in Italia, ora alla guida del fondo di investimenti, è stata firmata in queste ore. La possibilità di accordo era emersa alla fine del 2014. Onorato liquiderà Clessidra con 80 milioni di euro e il fondo uscirà dunque da Moby in pareggio, mentre lo farà da Tirrenia raddoppiando di fatto l’investimento.

Gli scenari futuri sulle rotte di Tirrenia e Moby

Alla luce di queste indiscrezioni si fa quindi sempre più strada l’ipotesi di un alleato finanziario per Onorato, con un Fondo che subentrando a Clessidra garantisca i capitali per liquidare i vecchi soci e iniettare nuove risorse per Moby e Tirrenia. Capitali necessari per garantire la sostenibilità finanziaria dell’operazione. L’accordo prevede da un lato l’acquisto da parte dell’armatore napoletano delle quote detenute dagli altri soci (il 60% del capitale) e dall’altro l’acquisto da parte di Onorato della partecipazione del 32% di Moby detenuta da Clessidra. Il closing dovrà avvenire entro il 31 luglio 2015.

Onorato ha tempo fino al 31 luglio per acquistare da Clessidra il 35% di Tirrenia (per quasi 30 milioni) e il 32% di Moby (per circa 50 milioni). Alla GIP guidata dall’amministratore delegato Luigi Negri, dovrebbero andare 10-12 milioni di euro per liquidare il suo 15% in Tirrenia-Cin, mentre alla Shipping Investment di Francesco Izzo ne dovrebbero andare 8 per il 10%. Tutta l’operazione vale quindi circa 100 milioni di euro. Nel 2012 il 100% di Tirrenia era stata ceduta per 380 milioni di euro, di cui 200 versati subito e la quota rimanente da liquidare in tre tranche al ricevimento dei contributi stabiliti dalla convenzione con lo Stato per la continuità territoriale (72 milioni annui per 8 esercizi). La cordata acquirente aveva usufruito di un prestito, per circa il 75% del prezzo complessivo, concesso da un pool di istituti con Unicredit e Banca Imi capofila.

Giandomenico Mele

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