Olbia vuole l’Autorità portuale. Nizzi: “Deiana promette e basta”. Lui: “Non è vero”

Olbia vuole l’Autorità portuale del Nord Sardegna. La città che ospita il primo scalo dell’Isola per traffico di passeggeri, ha deciso di rivendicare un ente che dalla Gallura si occupi di politiche marittime sino a Porto Torres. In alternativa, il territorio chiede di trasferire lì la sede dell’Autorità, attualmente ha la sua base a Cagliari. Per questo alle 16 di ieri è cominciato un lunghissimo Consiglio comunale convocato in seduta aperta ai cittadini e allargato a parlamentari e sindaci, ma anche assessori e onorevoli regionali. Ha partecipato pure l’attuale presidente dell’Autorità portuale, Massimo Deiana, entrato in rotta di collisione col sindaco Settimo Nizzi. Tra i due sono state scintille.

La seduta l’ha aperta il capo dell’Aula, Marzio Altana, che dopo i saluti ha dato la parola al primo cittadino di Olbia. Nizzi ha chiesto fondamentale due cose: “I lavori di dragaggio e il Piano regolatore del porto”. Ma visto che né l’una né l’altra cosa è pronta, ha accusato Deiana di lavorare poco e male. Il presidente dell’Autorità portuale, dal canto suo, ha snocciolato numeri e somme spese per lo scalo di Olbia. Però è vero che le rivendicazioni messe sul tavolo da Nizzi non sono ancora un traguardo raggiunto.

Sul piano politico – e questo Deiana l’ha spiegato bene – spetta solo al Parlamento il potere di nel modificare la legge di riforma sulle Autorità portuali voluta dal Governo di Matteo Renzi nel 2016 e votata allora da Camera e Senato. “Peggior cosa non poteva capitare – ha detto Nizzi -, perché noi siamo ancora in attesa di quello che ci spetta”. Per il sindaco di Olbia, l’istituzione di un’Autorità portuale unica per tutta la Sardegna “ha impoverito la nostra città e il territorio”.

Deiana ha rispedito al mittente ogni accusa. “Formare un Sistema portuale unico ci permette di essere il terzo ente d’Italia, dopo quelli di Genova e Trieste. Per dimensioni siamo invece il più grande d’Italia, con 1.80 chilometri di coste. Per volumi di traffico passeggeri siamo davanti a tutti. Sul trasporto di rifiuti e liquidi occupiamo la seconda piazza, con le merci siamo terzi”.

Sul mancato dragaggio del porto, Nizzi ha spiegato che “Olbia non è più un porto competitivo perché le navi non possono attraccare in sicurezza, per via del basso fondale. In questi anni ci aspettavano l’avvio dei lavori, invece non esiste nemmeno uno studio di fattibilità”. Deiana ha promesso che “il progetto preliminare, incluse tutte le autorizzazioni, contiamo di concluderlo entro l’anno. Non è stato un lavoro facile perché ci sono 980mila metri cubi di fanghi da spostare. E serve un sito di immersione finale dove portare tutto quel materiale che va depositato a una profondità di 400 metri con una sedimentazione omogenea fissata intorno ai dieci centimetri. Per questo ci è stata anche chiesta l’analisi delle correnti”.

Resta il fatto, come diceva Nizzi, che Olbia aspetta da anni l’inizio degli interventi. Poi Deiana ha detto che “per il porto di Olbia sono stati spesi 7 milioni nel solo 2021, a fronte di sei milioni investiti dal 2001 al 2008”. Ma i numeri non sono bastati a Nizzi che ha ribadito pure “l’assenza del Piano regolatore”.

Malgrado il battibecco, nemmeno su questo aspetto il primo cittadino di Olbia ha detto una cosa errata. Deiana ha infatti sottolineato che “prima dobbiamo ultimare il Documento di programmazione strategia del Sistema portuale, la cui normativa è cambiata in corso d’opera. Prima lo strumento doveva occuparsi di pianificazione, quindi abbiamo dovuto correggerlo, ma adesso siamo alle battute finali. Solo una volta che questo lavoro sarà terminato, potremo occuparci dei singoli Piano regolatori”.

Solo sui numeri del traffico crocieristico il presidente dell’Autorità portuale ha avuto ragione: perché dal 2017 al 2019, visto che poi è arrivata la pandemia, “Olbia è passata da 96mila passeggeri a 126mila, pari a un +32 per cento; Porto Torres dagli iniziali 35mila crocieristi del 2017 è arrivata a 56mila, che corrispondono a una crescita del 55 per cento; Cagliari invece da 431mila è scesa a 257mila, perdendo il 40 per cento del traffico”.

Il Consiglio comunale è finito col voto unamine di un documento nel quale si chiede a Solinas di istituire l’Autorità portuale del Nord Sardegna. E la Gallura si conferma una provincia capace di marciare unita quando di mezzo ci sono le battaglie con Cagliari. (al. car.)

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