Non sanno leggere e saltano le lezioni: studenti sardi bocciati da ricerca Ocse

Non amano la matematica e leggono pochissimo, preferiscono il web. Non sono molto ambiziosi e rifuggono la disciplina, con il primato di assenze. Sono gli studenti sardi nel focus italiano dell’indagine triennale Pisa (Programme for International Student Assessment) dell’Ocse che valuta le competenze essenziali dei 15enni e il loro benessere a scuola nei Paesi industrializzati e di altri Paesi per un totale di 79 economie. Il mega-rapporto (i primi tre volumi pubblicati oggi superano le mille pagine) mette in luce i divari tra Nord e Sud della Penisola, come pure il ‘gap’ di genere nei risultati dei test che si sono svolti nel 2018.

Stando all’analisi, nella lettura Trento (496 punti) e Bolzano (495) hanno ottenuto punteggi simili a quelli di Germania e Slovenia e superiori alla media nazionale. La Sardegna (462), invece, ha ottenuto punteggi inferiori alla media nazionale e simili a quelli di Grecia e Turchia. In matematica, Trento (518) e Bolzano (528) hanno ottenuto punteggi vicino ai vertici assoluti, tallonando l’Estonia (523), la prima dei Paesi europei e facendo meglio, nel caso di Bolzano, di Olanda e Svizzera. La Sardegna è molto più indietro nella graduatoria, alle spalle di Malta, con 467 punti.

La classifica Ocse nella lettura vede al top, oltre all’Estonia, Canada, Finlandia, Irlanda, Corea, Polonia, Svezia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone, con punteggi tutti superiori a 500 punti. La Germania è 15esima con 498 punti e la Francia 18esima con 493. Ai vertici mondiali restano, comunque, le economie asiatiche che soprattutto con i numeri surclassano l’Occidente. I 15enni delle quattro province cinesi che hanno partecipato a Pisa (Pechino, Shanghai, Jiangsu, e Zhejiang ) ottengono in media un punteggio di 591 punti in matematica, seguiti da quelli di Singapore con 569, in lettura ottengono 555 e 549 punti e nelle scienze 590 e 551 rispettivamente.

In generale, i liceali italiani hanno ottenuto in media un punteggio inferiore alla media Ocse in lettura e soprattutto in scienze e al di sotto dei livelli del 2012, mentre è in linea con la media e stabile rispetto al passato la preparazione in matematica (non nell’Isola). Il rendimento in lettura è diminuito in particolare tra le ragazze e quello in scienze è peggiorato in modo più marcato tra gli studenti con i risultati più elevati. Il voto nella lettura, che è il focus dell’indagine 2018, in tutta Italia è di 476 punti contro la media Ocse di 487 e i 485 punti dei test 2015 e riporta l’Italia al livello del 2003, posizionandola al 25esimo posto tra i 36 Paesi Ocse.

In scienze il ‘voto’ è bruscamente calato a 468 punti, contro i 489 Ocse e i 481 dell’indagine 2015 (già in flessione dai 494 del 2012) e vede la Penisola scendere ulteriormente nella graduatoria, al 30esimo posto. Va un po’ meglio in matematica con un punteggio di 487 (ma nel 2015 era 490) a fronte di una media Ocse di 489. In tutti e tre gli ambiti, la prestazione media in Italia è stata inferiore, tra le altre, a quella di Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Slovenia, Svezia e Regno Unito. L’Italia ha ottenuto un punteggio simile a quello del Portogallo e della Spagna in matematica, ma inferiore ai due paesi in scienze e inferiore a quello del Portogallo anche in lettura.

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