Natale, in Sardegna ripartono i consumi: al top alimentari e bevande

Le famiglie sarde durante le feste spenderanno quasi 650 milioni di euro per mangiare, bere e celebrare il Natale nel migliore dei modi. Lavoro assicurato per 7.500 aziende e ventimila addetti. Pane, pasta, dolci, vini, birre, carni, formaggi, pesci e conserve: secondo il report di Confartigianato, si spenderanno circa 634 milioni di euro (422 per alimentari e bevande, 212 per altri prodotti e servizi tipici delle festività), 81 in più rispetto al consumo medio mensile, contro i 378milioni di euro registrati nello scorso anno.

Sono i numeri contenuti nel dossier dedicato all’artigianato alimentare-speciale Natale 2021, elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato di Confartigianato Sardegna, che ha incrociato i dati della contabilità regionale con la distribuzione mensile delle vendite, e analizzato i numeri del terzo trimestre 2021 del ministero delle Politiche Agricole e Alimentari e dell’Istat. A livello provinciale in questo dicembre, 195 verranno spesi nell’area Sassari-Gallura, 168 in quella di Cagliari, 131 Sud Sardegna, 81 a Nuoro e 59 a Oristano.

I numeri dicono anche che 2.562 imprese agroalimentari operano nell’area Sassari-Gallura (6.643 addetti), 1.818 a Cagliari (4.772), 1.511 nel Sud Sardegna (3.771), 1.243 a Nuoro (2.959) e 770 a Oristano (1.775). “Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali – commenta Marco Rau, delegato regionale di Confartigianato Imprese Sardegna per il settore alimentare – vuol dire sostenere non solo l’impresa, l’imprenditore, i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità”.

C’è un problema, però: “La situazione che stiamo vivendo adesso è paradossale – continua Rau – infatti, se la richiesta dei prodotti alimentari di Natale è altissima, al contrario scarseggiano le materie prime e quelle che sono disposizione hanno dei costi altissimi. Un problema che sta colpendo pesantemente le produzioni. Le imprese stanno facendo i salti mortali per contenere i costi di latte, burro, zucchero, farina, uova, nocciole, mandorle e tutto ciò che serve per fare pane, dolci e gelati”.

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