Moby e Tirrenia nel ‘report Ambrosetti’: “Passeggeri spendono oltre un miliardo”

I turisti che arrivano in Sardegna con Moby e Tirrenia generano una spesa complessiva di 1 miliardo e 100 milioni di euro. È questo uno dei dati che si ricavano dal ‘Rapporto di comunità‘, l’analisi economica che lo Studio Ambrosetti ha realizzato per misurare l’incidenza del Gruppo Onorato sul Pil dell’Isola. La presentazione del report ha accompagnato oggi un convegno dal titolo ‘Destinazione Sardegna: collegare il progresso, creare il futuro’, che a Cagliari ha riunito politici, manager ed esperti del settore.

La ricerca dello Studio Ambrosetti ha un sottotitolo: ‘Il contributo del Gruppo Onorato Armatori alla crescita del capitale territoriale in Sardegna’. Quel miliardo abbondante di spesa che generano i passeggeri di Moby e Tirrenia vale infatti il 17 per cento dell’intero fatturato turistico. Sul totale del Pil (prodotto interno lordo), la cifra corrisponde a 1,2 punti base. La somma è stata ricavata moltiplicando i passeggeri trasportati (1.014.400, il dato è del 2017) per le dodici notti di permanenza media e una spesa stimata in 90 euro”. Il valore aggiunto creato è quantificato in 422,2 milioni con una stima di 3.261 buste paga attivate sull’industria vacanziera come effetto catalizzante.

Quanto agli occupati diretti, il Gruppo Onorato ne conta in Sardegna 567. Il costo del lavoro è di 17 milioni di euro, mentre sul fronte dei beni e dei servizi acquistati da Moby e Tirrenia la spesa nell’Isola ha raggiunto quota 31 milioni e 100mila euro. Di cui: 6,3 per tasse; 5,7 per la gestione degli approdi; 4,8 per ormeggiatori e piloti; 2,1 per la manutenzione di navi e impianti; 1,1 sono i costi di biglietteria; 3,2 quelli della lavanderia; 1,8 per le commissioni riconosciute alle agenzie di viaggio. Ancora: 1,6 milioni è la spesa per il carburante; 1,2 milioni la gestione dei rifiuti; 1,1 l’acquisto dei prodotti tipici poi in vendita sulle navi. Alla voce ‘Altro’ lo Studio Ambrosetti ha sommato ulteriori 2,1 milioni.

Sul fronte delle merci, altro asset del Gruppo Onorato, i cargo hanno movimentato un carico pari a 4 milioni di metri lineari, per un controvalore economico che si attesta sui 2,1 miliardi di euro, è scritto ancora dal ‘Rapporto di comunità’ presentato oggi a Cagliari ed elaborato con il contributo delle università di Cagliari e Sassari. Emiliano Briante, il coordinatore del progetto per conto dello Studio Ambrosetti, ha citato anche il centro di ricerche Crenos, di cui sono stati utilizzati alcuni macrovalori, ha spiegato lo stesso esperto.

Alla tavola rotonda con la quale il convegno è stato chiuso hanno partecipato: Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna; Dario Scaffardi, amministratore delegato di Saras; Massimo Mura, amministratore delegato di Tirrenia; Maurizio de Pascale, presidente di Confindustria Sardegna; Alberto Scanu, amministratore delegato di Sogaer; Francesco Casula, direttore generale di Arborea; Fausto Mura, vicepresidente vicario di Confcommercio Sud Sardegna. È intervenuto anche Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale ‘Mare di Sardegna’.

È stato Achille Onorato ad aprire di mattina la sessione dei lavori: l’amministratore delegato di Moby si è soffermato in particolare sulla scadenza della convenzione sulla continuità territoriale marittima, seguito dal governatore Christian Solinas (qui la cronaca). Il manager ha ribadito l’impegno del Gruppo “sulla sostenibilità ambientale, con l’impiego di navi realmente green: ai cargo con emissioni zero si aggiungeranno due navi da tremila posti e 550 cabine, che saranno impiegate sulla tratta Olbia-Livorno. La mobilità non è più solo trasporto: il nuovo paradigma è coccolare i passeggeri”. Il convegno di Cagliari è stato moderato dal giornalista Alessandro Marenzi.

 

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