Una lettera aperta al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per sollecitare un suo intervento nei confronti del ministro Giancarlo Giorgetti “allo scopo di raggiungere in tempi rapidissimi la definizione di un accordo che consenta il pagamento dei creditori e la salvaguardia di questa realtà imprenditoriale e dei suoi 6.000 dipendenti” di Moby-Cin. L’ha scritta e pubblicata su Facebook il fondatore ed unico azionista del Gruppo omonimo, Vincenzo Onorato, che ha ripercorso le vicende legate a Tirrenia che, proprio oggi, saranno discusse in un faccia a faccia tra i vertici di Moby-Cin e i commissari di Tirrenia in Amministrazione straordinaria.
Si tratta del secondo incontro al Mise, dopo quello della settimana scorsa e nel quale non si è superato lo stallo sull’intesa che deve essere raggiunta entro il 31 marzo, come stabilito dal Tribunale di Milano. “Mi risulta davvero difficile comprendere come sia possibile che il Mise, contrariamente a quanto fatto per altre realtà imprenditoriali della Nazione, non consenta, con tutta evidenza, al Gruppo Onorato, che costituisce una delle più importanti infrastrutture italiane, la prima per il trasporto su mare – si legge nella missiva – il raggiungimento di un accordo che comporterebbe il mantenimento di quest’ultima e la conservazione di circa 6.000 posti di lavoro. Mi risulta ancora più difficile comprendere quali possano essere i motivi sottesi a ciò se non alla luce della conclamata vicinanza e personale amicizia, per ripetutamente evidenziata dalla stampa”.