Com’è intuibile, i membri del ‘comitato del fenicottero’ che da cinque anni contrasta il pozzo targato Saras sono all’apice della gioia. “Bisogna sempre stare all’occhio”, commenta il portavoce del comitato No Eleonora Paolo Piras, “ma è pur vero che questa sentenza rappresenta la classica pietra sopra a un intervento osteggiato da tutta la comunità”. Piras, poi, ci tiene a precisare che il termine ‘comunità’ va inteso in senso ampio: “Non solo Arborea, ma tutta la provincia e migliaia di solidali da tutta la Sardegna hanno, a più riprese nel corso del tempo, sostenuto le ragioni del no”. Appunto, un’ampia comunità.
Gli fa eco Manuela Pintus, sindaco di Arborea da sempre in prima linea contro il progetto di pozzo esplorativo: “Siamo particolarmente felici per una sentenza definitiva he conferma la sentenza del Tar, la decisione della Regione di dichiarare l’improcedibilità della valutazione d’impatto ambientale”. Per il sindaco è anche l’ora dei ringraziamenti “a tutti i comuni che hanno deliberato contro l’intervento, alla provincia di Oristano, ai comitati dell’Isola e alle associazioni che hanno supportato Arborea nella sua battaglia”. “Oggi – conclude il sindaco -, è doveroso ringraziare anche le cooperative di Arborea che hanno dato vita a un team di esperti capace di aggiungere preziose competenze tecniche al no espresso dalla mobilitazione popolare”.
Festeggia anche il Gruppo d’intervento giuridico, che si è opposto alla Saras anche di fronte al Consiglio di Stato: Quanto ha deciso il Consiglio di Stato non è solo il futuro di Arborea, del suo ambiente, del suo contesto economico-sociale, si tratta anche – almeno un po’ – del futuro di tutti noi: non c’è dubbio che costituirà un importante precedente per casi analoghi che si dovessero presentare. E sicuramente si presenteranno”.
P. L.