Milano, chiusa la fiera dell’artigianato. Chessa: “Grande vetrina per la Regione”

Bilancio positivo per la Regione, presente alla ventiquattresima edizione della mostra mercato ‘Artigiano in fiera‘ nell’area di Rho a Milano. Ieri l’ultima giornata di una manifestazione che ha fatto registrare circa 1,2 milioni di visitatori, molti dei quali sono transitati nella zona riservata agli stand delle 109 aziende sarde per uno spazio complessivo di 1.800 metri quadri. Una grande varietà di artigiani hanno animato lo ‘Spazio Sardegna’ in cui è stato possibile visitare aziende che operano in diversi settori: dall’abbigliamento alla tessitura ed al ricamo, dalla coltelleria alla ceramica, dal corallo ai metalli preziosi, dagli oggetti in cuoio e pelle a quelli in legno, sughero, vetro e pietra, oltre all’agroalimentare con formaggi, salumi, pasta, dolci, vini, birre artigianali ed altre specialità. Per l’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, “È stata una vetrina importante per la nostra economia. Dare un’immagine unica allo Spazio Sardegna, grazie alla regia della Regione, ha avuto un grande risultato”. La strada, però, è ancora lunga e l’esponente della Giunta Solinas ricorda che “c’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta per portare in giro per il mondo un messaggio unico della Sardegna, valorizzando, anche in questi appuntamenti, cultura e tradizioni, come accaduto in questi giorni a Milano. Spero che, sin dalle prossime importanti manifestazioni fieristiche, il coordinamento si possa allargare alla collaborazione con altri assessorati”.

Durante la manifestazione, i visitatori sono stati accolti quotidianamente, nell’area eventi da musica, balli e canti tradizionali, organizzati dalla Fondazione Maria Carta di Siligo e introdotti dal giornalista, Giacomo Serreli, che ha illustrato il patrimonio etnomusicale isolano. Grazie alla presenza degli artisti, tra questi il gruppo a tenore ‘Sos Emigrantes’ composto da emigrati di Orgosolo, Bono e Nuoro, che attualmente lavorano nel nord Italia, sono stati realizzati alcuni gemellaggi musicali con altri territori presenti alla manifestazione: Puglia, Sicilia, Irlanda e Senegal, coi percussionisti africani che hanno accompagnato una sciampitta eseguita dal gruppo folk ‘Su Masu’ di Elmas. Successo di pubblico anche per la vestizione della sposa, realizzata secondo la tradizione de ‘sa coia antiga’ dalla stilista, Rita Cossu, con capi risalenti al 1800: sottoveste in lino tessuta al telaio, gonna in habanera di seta rossa, grembiule e ‘su gippone’, sempre in habanera di seta, e velo interamente ricamato a mano.

“La Sardegna – ha aggiunto l’assessore – è stata al centro della manifestazione, uno tra gli spazi più visitati, con particolare apprezzamento per la scelta ecologica dei 900 metri quadri degli spazi istituzionali, allestiti secondo i canoni della sostenibilità con l’utilizzo di materiale ecocompatibile e riciclabile al 100 per cento. Nei prossimi giorni cominceremo a lavorare per chiudere gli accordi e programmare la prossima edizione di una delle più importanti manifestazioni al mondo del settore”. Infine, Chessa annuncia l’idea di “coinvolgere giovani studenti di design per un concorso di idee sulla grafica degli spazi riservati alla Sardegna”. Nel settore dell’artigianato, i prossimi appuntamenti per la Sardegna sono nel 2020: a marzo a Monaco di Baviera per ‘Handwerksmesse’; ad aprile alla Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze.

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