Meridiana, si apre seconda fase vertenza. I sindacati: “Ora vertice a Roma”

Smentiti i rumors su un presunto interesse del Qatar al ‘salvataggio’ di Meridiana – “è falso”, ha chiarito nei giorni scorsi il presidente della compagnia aerea Marco Rigotti – si apre ora la seconda fase della vertenza degli esuberi dopo l’accordo sull’esodo incentivato firmato il 27 dicembre da 289 dipendenti. Occhi puntati su Roma per sapere la data della prossima convocazione al ministero dello Sviluppo economico, che comunque non sarà domani. L’appuntamento del 9 gennaio, infatti, era stato indicato dal governo quando la trattativa tra azienda e sindacati, chiamati a dicembre al ministero del Lavoro, sembrava aver imboccato un vicolo cieco.

Poi la svolta, con il vertice inatteso del 27 – fondamentale la convocazione entro il 31 dicembre 2014 per dare la massima copertura di ammortizzatori sociali – la maratona notturna e la firma dell’accordo sulle uscite volontarie. In Gallura è cominciato il pressing delle organizzazioni sindacali nei confronti del Mise per ottenere l’incontro quanto prima, “preferibilmente – dice Franco Monaco della Cgil Trasporti – entro la prossima settimana. L’obiettivo – spiega – è di andare al tavolo ministeriale per la fare la contabilità dei posti di lavoro da salvare, la vertenza riguarda attualmente 1.345 dipendenti. Chiediamo all’azienda di non aprire le procedure di licenziamento ma di iniziare il confronto partendo dalla volontà di salvaguardare l’occupazione. In altre parole, chiediamo a Meridiana di aspettare l’incontro al Mise per decidere come continuare la vertenza prima di aprire la procedura di esubero”. “E’ necessario rivedersi a breve – conferma Gianluca Langiu della Cisl gallurese – e per capire esattamente, al netto degli esodi volontari, quali sono le reali intenzioni dell’azienda”.

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