Meridiana, la protesta contro i 1.300 licenziamenti non si ferma

I lavoratori di Meridiana non arretrano di un millimetro: dopo i camion vela anti-licenziamenti e i finti selfie di solidarietà dei vip, ieri si sono presentati alla stazione marittima di Cagliari, dove Renato Soru ha tenuto la sua convention elettorale in vista del voto di domenica per le Europee. I dipendenti della compagnia, che indossavano quasi tutti una maglietta rossa con la scritta bianca “1.200 licenziamenti (ma saranno cento di più)”, hanno parlato sia con Soru che col presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

“I lavoratori Meridiana – si legge in un volantino distribuito alle 400 persone presenti alla stazione marittima – scioperano, manifestano e protestano, perché nel giugno 2015, quando finirà la cassa integrazione, in tantissimi perderanno il posto. La dirigenza della compagnia, a oggi, non intende fare alcun accordo per la proroga degli ammortizzatori sociali che permetterebbero di evitare i licenziamenti. L’unica strada che l’azienda ha percorso, e continua a percorrere, è lo spostamento delle attività di MeridianaFly alla sua controllata AirItaly, causa principale degli esuberi in Meridiana”. Ai dipendenti è chiesto, in buona sostanza, di rinunciare all’attuale contratto per essere ri-assunti con uno peggiorativo. A parte rare eccezioni, i lavoratori si stanno opponendo in blocco alla proposta del management.

“L’amministratore delegato Roberto Scaramella – è scritto ancora nella nota – sostiene che Meridiana fa scelte in linea con il mercato: la realtà è che altre compagnie aeree investono, mentre la nostra preferisce tagliare l’attività o darla in gestione a vettori stranieri (di questi giorni il probabile noleggio di due Boeing a una compagnia rumena per coprire il maggiore traffico dei mesi estivi). Ecco come nascono gli esuberi”.

I lavoratori ieri hanno raggiunto la stazione marittima perché chiedono “alla politica e alle istituzioni di essere parti attive in questa delicata fase del confronto e di promuovere soluzioni a tutela dei posti di lavoro. Noi difenderemo il nostro futuro con ogni mezzo. La Sardegna non si può permettere un’altra emorragia di buste paga”. Il volantino distribuito ieri è stato firmato da tutte le sigle dei sindacati, confederali e non: Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Usb e Apm. Per giovedì 29 maggio, alle 15,30, l’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, ha convocato un vertice in Regione con il management della compagnia e le organizzazioni dei lavoratori.

 

 

 

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