Meridiana Fly, la compagnia ritira la flotta Airbus 330 e accusa sindacati e piloti

Niente più voli a lungo raggio per Meridiana fly. La compagnia ha infatti comunicato ai sindacati la cessazione del servizio da oggi e il contestuale ritiro della flotta dell’Airbus 330. L’azienda attribuisce la responsabilità alla “strumentale e pretestuosa posizione assunta dai piloti i quali, annuncia sempre Meridiana, verranno messi in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Il gruppo continuerà ad essere operativo sul lungo raggio con i Boeing 767 e 757 di Air Italy.

Meridiana fly non volerà più verso l’Oceano indiano e l’Africa orientale mantenendo solo le rotte di piccolo e medio raggio. La compagnia accusa le organizzazioni sindacali di aver rifiutato l’applicazione del contratto “ostacolando l’operatività” dell’Airbus 330, “ponendo in essere comportamenti contrari all’etica professionale, provocando disagi ai clienti e un serio pregiudizio di immagine ed economico per l’azienda”. “Nonostante la reiterata disponibilità aziendale ad individuare forme di impiego compatibili con la situazione di mercato e coerenti con gli accordi commerciali già sottoscritti, i piloti – ribadisce la compagnia – con i loro comportamenti ostativi, hanno di fatto reso inevitabile la decisione aziendale di interrompere le attività”.

Contestualmente l’azienda ha comunicato ai sindacati che “attuerà, suo malgrado, la sospensione dei rapporti di lavoro e il collocamento in cassa integrazione straordinaria a zero ore di tutto il personale con prestazioni direttamente correlate e funzionali a tale tipo di aeromobile, nonché alla specifica attività che attraverso lo stesso veniva realizzata”. Il provvedimento colpisce alcune decine di persone. Meridiana sottolinea che “continuerà comunque a proporre al personale interessato opportunità di impiego in base alle esigenze tecnico-organizzative già previste nel piano industriale, al fine di garantire la salvaguardia delle professionalità e il contenimento degli esuberi”. L’azienda “si rammarica profondamente per questa ulteriore riduzione dell’attività e stigmatizza l’atteggiamento” dei sindacati invitando le sigle “ad un confronto costruttivo nel quale si prenda atto della situazione reale dell’azienda e del mercato, mettendo da parte scenari immaginari, utili forse ad illudere i lavoratori ma certo non a tutelarne gli interessi”.

 

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