Accettazione del contratto applicato da Air Italy, mobilità volontaria, prepensionamenti e contratti di solidarietà. Due conferme e una leggera apertura da parte di Meridiana. Non partorisce un topolino ma nemmeno grandi novità l’incontro a Cagliari tra sindacati e Regione. Su queste proposte avanzate dalla compagnia aerea si sono confrontati i sindacati al tavolo convocato a Cagliari dalla Regione per mediare sulla vertenza dopo la conferma da parte di Meridiana di 1.634 esuberi. L’offerta della compagnia è legata al contestuale potenziamento dell’attività della flotta di Meridiana fly in Sardegna attraverso il bando per la Continuità territoriale 2 (Ct2) sulle rotte diverse da Milano e Roma. Le proposte, fino ad ora tenute riservate, rappresentano l’esito del precedente incontro tra la Regione e i vertici della società svoltosi la settimana scorsa. I sindacati dovranno accettare l’accordo entro il 10 dicembre prossimo, data fissata per la convocazione del tavolo ministeriale.
No alla lista unica e contratti di solidarietà per i settori Terra e Maintenence
Se la mobilità volontaria, con sei anni potenziali di mobilità e un incentivo che dovrebbe raggiungere i 10 mila euro e i prepensionamenti non sono una novità, la conferma del contratto Air Italy dimostra ancora una volta che Meridiana resta irremovibile sulla logica del job posting, per la quale chi resterà nel perimetro aziendale dovrà accettare le condizioni contrattuali previste per Air Italy, nonostante polemiche e inchieste giudiziarie. Ma è certamente l’apertura sul contratto di solidarietà che rappresenta il dato di novità nella trattativa. Una apertura che riguarda però solamente il settore Terra e Manutenzione. Per quest’ultimo settore, che ha una procedura distinta da quella di Meridiana fly (compagnia aerea), la logica sarebbe quella di lavorare meno ore (guadagnando meno), ma facendo lavorare tutti. Quelli che resteranno nel perimetro aziendale delle manutenzioni agli aerei. Perché l’obbiettivo è quello di ridurre gli esuberi (156 su 360 dipendenti) in prima battuta con i prepensionamenti e le uscite volontarie, dietro indennizzo.Per tutti gli altri il lavoro sarebbe arrivato dal recupero di attività manutentive cedute in passato a Lufthansa Technique. Poi i contratti di solidarietà potrebbero riguardare i settori amministrativo, quello degli uffici e il call center, sempre eliminando le esternalizzazioni.
Dai contratti di solidarietà sarebbe escluso il settore Volo, quello che con piloti e assistenti di volo rappresenta lo zoccolo duro della protesta. E proprio da queste categorie è rappresentata per la maggioranza la delegazione di 50 lavoratori che lunedì primo dicembre partirà alla volta di Parigi per una manifestazione davanti alla residenza del Principe Karim Aga Khan, azionista di riferimento della compagnia. Il giorno successivo è invece previsto un incontro a Bruxelles tra i dipendenti e i rappresentanti della commissione Trasporti dell’Unione europea ai quali verrà consegnato un documento in cui chiedono regole certe per il trasporto aereo in Italia.
Poletti: “Se necessario, il Governo interverrà”. Deiana: “Meridiana non sia una bad company”
“Meridiana adesso sta facendo il suo percorso. Appena, se e quando, le parti chiederanno al ministero del Lavoro di intervenire, lo faremo”. E’ quanto dichiarato ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, interrogato sulla vertenza Meridiana a margine della presentazione del recupero della vetrata di Mario Sieroni al ministero dello Sviluppo Economico. “Rispettiamo e aspettiamo che il confronto azienda-sindacati si sviluppi”, ha aggiunto Poletti. Su questo fronte ieri si è svolto un vertice in Regione. L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha condotto in prima persona le trattative e ieri sera ha incontrato le organizzazioni sindacali di Meridiana per discutere le ipotesi di lavoro nella gestione dei 1.634 esuberi. In apertura dell’incontro, tenutosi nell’assessorato dei Trasporti, è intervenuto anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che ha sottolineato la continuità nella presenza al tavolo da parte della Regione e ribadito l’impegno per garantire l’attenzione del Governo sulla vertenza.
Una riunione dall’esito soddisfacente, secondo l’assessore Deiana, che ha anche ribadito di essere convinto che “Meridiana non sia una bad company destinata al sacrificio” e che non sia mai venuto meno il ruolo importante della Regione nella vertenza. “Anche l’incontro odierno è stato positivo – ha dichiarato l’esponente della giunta Pigliaru – e continuiamo a tenere aperto un canale di interlocuzione tra la società e i sindacati, al di là dei canali istituzionali, in virtù delquale abbiamo presentato alle organizzazioni sindacali le controproposte dell’azienda”. Il prossimo passo sarà riunire tutte le parti per la prosecuzione del dialogo. “A brevissimo contatterò Meridiana e cercheremo di costruire una base di trattativa in cui mettere nuovamente, per la prima volta dopo diverso tempo e fuori dalle procedure di licenziamento, azienda e sindacati attorno a un tavolo per discutere dei problemi di prospettiva. La strada è molto difficile – ha concluso il titolare dei Trasporti – ma abbiamo riscontrato timidi segnali di disponibilità dalla dirigenza e altrettanto timidi ma significativi segnali di disponibilità da parte dei sindacati”.
Dalla Cisl un segnale di ottimismo: “Iniziamo a notare timide aperture”
“Iniziamo a notare timide aperture da parte dell’azienda”. Lo ha dichiarato all’Ansa Gianlusa Langiu, delegato Cisl Gallura al tavolo delle trattative e dipendente Meridiana Maintenence, che ha parla dell’incontro “fiume” durato quasi dieci ore, che ieri a Olbia si è concluso poco prima delle 22 e ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo, nella “Palazzina” che ospita gli uffici amministrativi della della compagnia aerea, le organizzazioni sindacali e i manager di Meridiana. Più critica l’Apm (Associazione piloti Meridiana) che per bocca del suo segretario Sandro Spano, sottolinea di “non aver notato alcun segnale di ottimismo, a meno che prima l’azienda non riveda il piano industriale di Scaramella”. Il segretario dell’Apm ha aggiunto: “Allo stato attuale non esistono gli estremi per raggiungere un accordo con la compagnia”. Due giorni fa i rappresentanti dei lavoratori – che hanno chiesto all’azienda di aggiornare il tavolo a lunedì primo dicembre – e la compagnia erano entrati nel merito degli esuberi del settore Terra: si parla di 88 lavoratori del call center, 20 dei sistemi informativi e una trentina dell’amministrazione, circa 140 lavoratori che rischiano il posto di lavoro, su un totale di 250 dipendenti che fanno parte del settore. “Si è parlato della possibilità di far rientrare in azienda una parte dell’attività sino ad ora esternalizzata – spiega Langiu – che consentirebbe di portare ad una riduzione degli esuberi”.
Giandomenico Mele