Maninchedda: “Le gare Consip sono più care e tagliano fuori le aziende sarde”

“Da qualche tempo si assiste alla tendenza generalizzata della Regione Sardegna a indire sempre meno gare dirette affidandosi invece al sistema della Consip (la centrale unica di acquisto della pubblica amministrazione)”. È questo il presupposto dal quale parte Paolo Maninchedda, il segretario del Partito dei sardi nonché ex esponente della Giunta. Maninchedda ha dedicato una riflessione al tema nel suo blog ‘Sardegna e libertà” e usa i numeri per dimostrare che il ricorso alla Consip “non solo è più oneroso” per la Regione stessa, ma “esclude sistematicamente le aziende sarde a vantaggio delle multinazionali e delle grandi società italiane, alcune delle quali sono ormai ‘stanziali’ per gli anni trascorsi nell’Isola”, scrive.

Maninchedda ha preso a riferimento una gara del 2015, bandita per “l’erogazione di supporto specialistico e assistenza tecnica alle Autorità di gestione e di certificazione” istituite negli enti pubblici per gestire i fondi europei Fse e Fesr della programmazione europea 2014-2020. “L’importo a base d’asta totale – ha spiegato l’ex assessore – era di 261.600.000 euro. Il criterio di aggiudicazione prescelto è stata l’offerta economicamente più vantaggiosa”. Vinse l’appalto, diviso in dieci lotti e di cui uno in Sardegna, il raggruppamento temporaneo d’impresa PricewaterhouseCoopers Advisory Spa–Ecoter Srl per un importo pari a 18.300.000 euro”.

Il maggiore costo della gara Consip – che è una spa partecipato al 100 per cento dal ministero dell’Economia – viene calcolato da Maninchedda prendendo a riferimento la spesa relativa al consulente manager, la figura operativa più importante prevista dall’appalto, sebbene gerarchicamente subordinata a quella del direttore del progetto. Il segretario del Pds ha calcolato che il professionista è stato pagato al giorno 470 euro più Iva con la gara Consip. Ma “lo stesso incarico assegnato con un bando diretto della Regione senza passare per la centrale unica di acquisto – è scritto sul blog – è costato nel sessennio precedente circa 419 euro più Iva“. Una cifra, questa, scesa sino a 356 euro, con l’offerta economicamente più vantaggiosa.

Maninchedda ha ricavato i 470 euro direttamente dal capitolato d’appalto, mentre il valore dei due costi giornali delle gare dirette della Regione li ha ricavati dividendo il totale della gara per le 31.742 giornate lavorative. “Che cosa voglio dire?”, si interroga il segretario indipendentista nel pezzo. “Voglio dire che la Centrale unica di committenza della Regione deve fare gare sostenibili per il sistema Sardegna, non deve averne paura, non deve proteggersi con Consip che, peraltro, si sta rivelando un metodo e un luogo amministrativo tuttaltro che apprezzabile e trasparente. Se Consip diviene una soluzione di delega e rinuncia, rischiano di essere pregiudicate anche le condizioni quadro necessarie ad assicurare l’efficacia degli investimenti cofinanziati con le risorse europee e, in definitiva, lo stesso uso dei fondi Ue”, chiude Maninchedda. (al. car.)

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