Incremento del turismo, sviluppo del territorio. Dopo la dismissione della base statunitense di appoggio sommergibili e la bolla di sapone della vicenda G8, nell’arcipelago La Maddalena, in Sardegna, si propone un nuovo modello economico: il gruppo Uvet, polo distributivo del turismo con un giro d’affari di 2,2 miliardi di euro nel 2013, ha siglato un contratto di 18 anni per la gestione e la commercializzazione esclusiva del Santo Stefano Resort, con la sfida di consolidare l’interesse degli italiani attraverso una ridefinizione degli standard di accoglienza e incrementare i flussi provenienti da nazionalità diverse da quella italiana. Una scelta, ha commentato il presidente Uvet Luca Patanè, “motivata dalla straordinaria bellezza dell’isola” e dalla volontà di “garantire ai nostri clienti – ha aggiunto l’amministratore delegato UvetTN Travel Network Enzo Carella – uno standard di prodotto di alto livello”. Dopo aver annunciato di essere tra i più importanti partner dell’Esposizione Universale di Milano come rivenditore di oltre 500 mila biglietti di ingresso, Patanè si è poi lanciato in una sfida: “Santo Stefano – ha detto – sarà la prima isola dell’Expo 2015”.
Già a partire da maggio 2014 sono iniziati i primi lavori di riqualificazione della struttura e il completamento è previsto nel prossimo biennio. “Abbiamo anni difficili alle spalle – ha commentato il sindaco di La Maddalena Angelo Comiti – a un certo punto credevamo di aver perduto questa area. Oggi spetta alle strutture rappresentare la conversione della nostra economia e siamo ben contenti di accogliere l’iniziativa di Uvet perché l’arcipelago della Maddalena non è un luogo finto dove accendiamo le luci a Pasqua per spegnerle ad ottobre ma è una comunità che vive 365 giorni l’anno”.